Hasta Siempre Eduardo!

di Sergio Caserta /
10 Marzo 2024 /

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Quando Eduardo Danzet si presentò a noi del manifesto in rete, attraverso la segnalazione di un personaggio napoletano di prima grandezza, il professor Nino Ferraiuolo, era già come “uno di famiglia”: giovane, allegro, gentile, volenteroso e comunista, diciamo l’ideale per qualsiasi associazione/organizzazione come la nostra sempre estremamente bisognosa di volontariato, di partecipazione e soprattutto, con lui, di entusiasmo.

Eduardo come molti meridionali era venuto a Bologna per cercare lavoro, dal momento che a Napoli non se ne trova facilmente di serio e pagato regolarmente. Cosi dopo una prima ricerca trovò un lavoro presso un supermercato. Nel frattempo partecipava alle nostre riunioni e soprattutto scriveva articoli per il sito.

Eduardo scriveva benissimo, in fondo segnaliamo alcuni suoi articoli che si possono trovare nell’archivio del manifestoinrete.it, i suoi pezzi erano freschi, interessanti e rivelavano il carattere curioso, intelligente e critico senza mai eccedere in alcuna forma di faziosità.

Era, si potrebbe dire, un comunista naturale, legato a Rifondazione Comunista, con capacità autonome di giudizio molto sviluppate. Potenzialmente un dirigente di elevata competenza e dotato di una grande empatia.

Eduardo era giovane e frequentava i giovani, ma non disdegnava il confronto con noi anziani, aveva una ragazza, tifava per l’Inter come il sottoscritto pur essendo partenopei (ma il Napoli è sempre nel cuore), era scherzoso e ironico.

Eduardo si è trasferito a Padova perché anche a Bologna non trovava un lavoro solido, ed è lì che purtroppo scoprì di essersi ammalato di una brutta forma di tumore.

Da allora è cominciato il suo calvario che è durato tre anni circa, una malattia che non gli ha lasciato scampo ma che Eduardo ha affrontato con coraggio e con una capacità di reazione che al solo pensarlo vengono i brividi.

Questi circa tre anni in cui lo abbiamo seguito, purtroppo da lontano, nella terribile lotta per sopravvivere, Eduardo ha prodotto il meglio di sé, pur nelle condizioni di indicibile sofferenza: attraverso la rete ha tenuto un diario personale e civile in cui nulla tacendo della malattia ha coinvolto centinaia di persone in un dialogo di straordinaria umanità, di forza interiore enorme, discutendo di tutto con tutti.

Alla fine inesorabilmente la malattia lo ha stroncato, e non si può descrivere il dolore che provoca in chiunque lo abbia conosciuto. Una stella luminosa che si spegne troppo presto, un destino crudele e ingiusto, una vita negata a chi avrebbe potuto inondarla di ottime buone cose come ha dimostrato nel poco tempo che ha avuto a disposizione. Addio Eduardo nostro amico e compagno, ti vogliamo un bene immenso e abbracciamo con te la tua famiglia.

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