Bologna, la linea è questa: dividi et impera (o aedifica)

5 Luglio 2017 /

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di Silvia R. Lolli
Apprendiamo da un volantino sulla bacheca informativa del quartiere di Via della Barca che questa sera, mercoledì 6 luglio, alle ore 20,30 al centro civico Falcone e Borsellino in Via Battindarno 123 si terrà il secondo incontro con gli assessori Orioli e Lepore sul tema Stadio comunale, Cierrebi, Prati di Caprara. Nel frattempo abbiamo appreso che il rogito per la compravendita del Cierrebi non è ancora avvenuto.
Cosa ci aspettiamo dall’incontro al quartiere Borgo Panigale-Reno? La ripetizione delle informazioni ricevute qualche tempo fa al quartiere Porto, e una precisazione sulla situazione del Cierrebi, soprattutto riguardo alla destinazione d’uso di tutto l’impianto. Dall’articolo del Il Resto del Carlino di sabato 1 luglio a firma di Federico Del Prete sembra che l’acquisto di Maccaferri sia sospeso proprio a causa di una verifica tecnica più precisa in merito alla possibilità di cambiare la destinazione edilizia dell’area.
Poi ci chiediamo se i tempi dovranno tener conto anche dei tempi dell’indagine che dovrebbe esserci in seguito all’esposto di un gruppo di soci e azionisti. Stiamo verificando che il lancio dell’operazione che avrebbe dovuto trovare tutti d’accordo sta avendo qualche contrattempo. Quindi il secondo incontro al quartiere Borgo Panigale-Reno, per la verità molto poco pubblicizzato se al 3 luglio poche persone ci risultano informate dell’incontro, probabilmente potrebbe non avere troppe novità.

Ci auguriamo che l’amministrazione stessa cominci ad avere alcuni dubbi sulla fattibilità, soprattutto l’opportunità di un’operazione comunicata come semplice e positiva per la città, ma che ci sembra sempre più nebulosa, complicata e negativa se letta in termini di bene comune. Ci permettiamo una riflessione, come inciso più generale, al tema specifico. C’è una prerogativa della politica cittadina che si sta consolidando sempre di più.
Chi governa lavora sulle scelte importanti in modo poco trasparente, durante l’anno e spesso alla fine dei mandati decide e qui non si parla mai di partecipazione; solo successivamente interviene la partecipazione, che anche se si fa con il metodo scientifico ormai sperimentato e validato dell’Open Sapce Technology, rimane su piccoli elementi. In più spesso i cittadini intervengono durante i mesi estivi (in modo programmato nel casi dei bilanci partecipativi, oppure casuale, quando si aprono le discussioni dopo l’organizzazione dei cittadini contrari, vedi in questo caso il comitato “Rigenerazione, No speculazione”).
Qualche tempo fa, si potrebbe cominciare con “Una volta…”, c’era una continua discussione dentro e fuori le mura consigliari e quando i governanti decidevano la cittadinanza, almeno la maggior parte, aveva espresso le proprie idee che spesso erano esaminate ed utilizzate. Dunque cosa ci possiamo aspettare dall’incontro di mercoledì 5 luglio?
Poche novità, ma potrebbe esserci l’intervento della tifoseria che sappiamo favorevole alle proposte. Del resto parlando con i tifosi la loro visione è quella univoca di chi pensa alla squadra che ha trovato un mecenate che vuole investire tanti soldi e quindi: “deve avere qualcosa in cambio…” intendendo i Prati di Caprara.
Però dalla breve discussione o meglio dallo scambio di opinioni che abbiamo fatto qualche giorno fa con un tifoso, ci è sembrato che il racconto loro sia inficiato da una conoscenza parziale del problema. Riassumiamo una parte del dialogo: “Poi i Prati di Caprara finalmente possono essere sgomberati dall’occupazione dei rumeni”.
“Ma per sgomberare da occupazioni improprie basta intervenire con le forze di Polizia, Cofferati lo fece sul fiume Reno; piuttosto perché si è fatta una variante, da tempo, al piano urbanistico che permette di costruire oltre all’outlet anche appartamenti ai Prati di Caprara?”
“Ma non mi risulta che vengano nuovi appartamenti”.
Dunque abbiamo appreso che la spiegazione ai tifosi può essere stata parziale sul nuovo assetto dell’area. Ricordiamo per esempio la campagna elettorale e l’incontro fatto presso la sede dell’Università in cui, invece permettere una spiegazione approfondita dei risultati di due ricerche di sociologia dello sport, si diede il maggior spazio all’amministratore delegato del Bologna FC che spiegò ai tifosi presenti (nonostante fosse un sabato mattina non c’erano le grandi folle, ma soprattutto giornalisti e alcuni tifosi! Altra presenza il martedì dopo nella palestra dello Stadio con i tanti sportivi attivi che usano le palestre dello Stadio tutti i giorni!) la possibilità di intervenire sullo Stadio e poi la fidelizzazione che avrebbe permesso di fare “i ponti d’oro” alla squadra.
Ricordiamo sempre la delibera sulla decisione di rigenerare lo Stadio Dall’Ara e non costruirne uno nuovo votata negli ultimi giorni del passato mandato.
Chissà se alla sala Falcone Borsellino mercoledì saranno presenti i tifosi? Vediamo se il “dividi et impera o meglio aedifica” sarà efficace per le scelte da farsi nel comprensorio Nord Ovest della prima periferia della città metropolitana.

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