Bologna: a proposito di Società Reti e Mobilità e di trasporto pubblico

28 Dicembre 2018 /

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di Pietro Maria Alemagna, Lorenzo Alberghini, Matteo Badiali, Gabriele Bollini, Paola Calzolari, Sergio Caserta, Piero Cavalcoli, Andrea De Pasquale, Rudi Fallaci, Paolo Galletti, Fioretta Gualdi, Piergiorgio Rocchi, Carlo Santacroce, Paolo Serra, Maria Rosa Vittadini, Silvia Zamboni e Gian Paolo Zannoli
Abbiamo appreso dalla stampa la notizia delle dimissioni dell’ingegner Helmuth Moroder da amministratore unico della Srm, Società Reti e Mobilità srl, cioè l’Agenzia che presiede alla mobilità e ha funzioni di “regolazione e controllo” sulla corretta applicazione dei contratti di gestione del Trasporto pubblico a Bologna e nella Città Metropolitana e quindi sulle attività di T-Per e delle altre imprese private che gestiscono il servizio di bus.
Persona adatta a un incarico così delicato, oltre che utile per la qualità del servizio che richiede competenze specifiche e una costante attenzione culturale; conoscenze tanto più necessarie a fronte degli interessi economici e finanziari in campo e della richiesta di qualità del servizio da parte dei cittadini.
E’ quindi con sconcerto che abbiamo letto delle sue dimissioni per “mancanza di fiducia del sindaco”. Conoscendo la competenza culturale e professionale di Moroder, oltre alla sua storia amministrativa, siamo ancora più colpiti che dalla stampa non risulti un tentativo del Sindaco di fare rientrare tali dimissioni, affrontando chiarimenti utili ad evitarle e ancora più necessari se fossero veri i ventilati contrasti tra Srm e le società di gestione del Tpl a Bologna.

Come cittadini che da anni si occupano della mobilità bolognese, anche con posizioni diverse, evidenziamo la nostra estrema preoccupazione per la crisi istituzionale di un ente previsto dalla LR n.30/98 e delegato con apposito Statuto da Comune e Provincia alla “progettazione, organizzazione, promozione del trasporto pubblico e sua integrazione con la mobilità privata”, alla “gestione delle procedure concorsuali del Tpl”, con l’incarico di “controllo della attuazione dei contratti relativi”.
Anche ai meno informati appare chiaro che quel ruolo, quale “Amministratore unico”, richiede competenze e conoscenze, oltre che relazioni, in un settore in rapida evoluzione, adeguate non solo per essere all’altezza del ruolo, ma anche e soprattutto per esercitare quell’autonomia di valutazione che stimola il confronto consapevole con interlocutori e collaboratori, interni ed esterni.
Da quanto si è letto sulla stampa appare siano emersi conflitti con le aziende di gestione sul presente e sul futuro del Tpl, futuro che prevede anche la gara per l’aggiudicazione del servizio, cioè un conflitto di potere secondo cui il “controllato vorrebbe fare il controllore”. È del tutto evidente che questa situazione non potrebbe essere accettata.
Auspichiamo quindi che gli Assessori competenti e il Sindaco intervengano nel merito sulle ragioni della “mancata fiducia” e delle questioni più complesse e inquietanti su ruolo di Srm stessa, facendo così emergere le ragioni del conflitto che hanno portato alle dimissioni di Moroder, che certamente non erano nei suoi programmi, al fine di evitare che il ruolo dell’Agenzia venga ridotto a un “semplice passa carte”.
La stampa informa che è già stato nominato il nuovo amministratore. Al di là della persona, riteniamo che ogni decisione debba essere assunta dopo una discussione istituzionale, come già richiesta, e pubblica, per valorizzare e tutelare il ruolo autonomo, istituzionale e personale, della Srm, come del suo Amministratore Unico: Moroder riconfermato oppure persona di pari conoscenza del settore dei trasporti.

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