di Emily Clancy, consigliera comunale di Coalizione Civica
Leggendo le notizie dell’ultima settimana, in particolare degli ultimi giorni, devo dire che mi sono sentita da una parte sollevata, dall’altra un po’ presa in giro. ollevata perché finalmente pare chiusa una partita dall’esito non scontato: per la ristrutturazione dello Stadio Dall’Ara sembra definitivamente abbandonata l’idea di sacrificare, sull’altare della compensazione delle spese per l’operazione, l’area dei Prati di Caprara Ovest, area posta in un quadrante della città caratterizzato da viabilità già fortemente congestionata e da alto inquinamento dove un grande outlet della moda avrebbe avuto un impatto devastante.
Presa in giro invece, in primo luogo, per la rapidità con la quale, tutto d’un tratto, quasi ogni amministratore di questa città – di maggioranza e di opposizione, del centro o delle periferie – si sia affrettato a dichiarare di averla sempre pensata così… In secondo luogo per la fatica, palese, di questa amministrazione a pronunciare poche chiare parole: “ci avete fatto cambiare idea”. E voglio essere chiara: con questo ‘ci’ non intendo solo Coalizione Civica Bologna.
Certo, voglio sperare che 10 domande question time, 4 ordini del giorno e 6 interventi di inizio seduta, oltre a un evento pubblico di pulizia del bosco e uno di dibattito su progettualità e urbanistica, abbiano avuto un loro peso. Ma con quel plurale intendo riferirmi ai 10 mila bolognesi che hanno sottoscritto le petizioni e gli appelli del Comitato Rigenerazione NO Speculazione, a tutte le persone che hanno partecipato alle decine di eventi sul tema della programmazione urbanistica in quel pezzo di città, alle centinaia di persone che hanno monitorato la qualità dell’aria dal basso, denunciando ciò che già sapevamo: ovvero che si tratta di una delle aree più inquinate della città.
E intendo riferirmi al percorso partecipato dal basso ParteciPrati che ha provato ad immaginare un destino nuovo per l’area. Ora, apprezziamo chi cambia idea – diffidando un poco di chi la cambia troppo spesso o troppo repentinamente – dunque bene che ci sia stato un cambio di idea sull’area ovest dei Prati di Caprara, speriamo che questo sia un punto fermo. Ma rimane una preoccupazione, grande. Quando il Sindaco afferma di quell’area “ne faremo il parco urbano più grande di Bologna”, usando la stessa identica frase che nel 2015 pronunciava riferendosi all’area dei Prati di Caprara Est, sorge il dubbio che non si sia capito fino in fondo per cosa si stanno mobilitando i cittadini.
Proviamo a ricapitolarlo: la salvaguardia del bosco urbano che esiste già e si trova nell’area Est dei Prati e il ripensamento complessivo della programmazione urbanistica dell’area (tutti i Prati di Caprata, Est e Ovest, la zona dello Stadio, il Cierrebi, lo Scalo Ravone, l’area ex OGR), programmazione che non più essere fatta a “pezzettini” secondo la convenienza del momento. Le battaglie di queste cittadine e cittadini chiedono una programmazione lungimirante, complessiva, sostenibile. Un visione per Bologna, che metta intorno ad un tavolo esigenze diverse e operi una sintesi di largo respiro e non sia una bandiera esposta a tutte le intemperie.
Dunque, infine, dato che la politica è – pare – l’arte del possibile, vorremmo non sentire più l’espressione è impossibile che spesso abbiamo sentito ripetere dai banchi della maggioranza. Tutto è possibile, anche quello che fino a poco tempo fa sembrava impossibile: è possibile l’istruttoria pubblica – che all’inizio dell’estate era “impossibile” -, è possibile cambiare idea – addirittura cambiarla per i motivi giusti – , è possibile perfino cambiare i POC – Piani operativi comunali. Soprattutto, è possibile dare valore alla parola “partecipazione”.
Per parte nostra vorremmo che partissimo da qui. Pensiamo sia necessario preservare il bosco urbano cresciuto spontaneamente, con la sua biodiversità e la grande capacità di disinquinamento e di polmone della città. Un bosco unico in Europa per caratteristiche, dimensioni e vicinanza al centro. Vorremmo continuare a discuterne insieme e che ringraziare i cittadini e le cittadine di questa città che con una mobilitazione tenace, preparata e incredibile ci hanno offerto un’occasione senza precedenti: quella di riempire una sede istituzionale della nostra città, questo Consiglio, con tutte le voci e tutti i portatori di interesse di questa questione.
Finora è mancata un’idea unica e chiara su quel pezzo di città: costruiamola insieme. Cittadini attivi, residenti, costruttori, amministrazione e opposizione. Perché la scelta influirà sulla vita e sulla salute di generazioni di bolognesi. Non perdiamo quest’occasione.