San Pietro in Casale: possiamo ancora considerarci comunità?

di Renato Rizz /
16 Settembre 2023 /

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Qualche giorno fa il Sindaco ha comunicato la sospensione delle attività nelle palestre gestite dalla Reno-Galliera, un paio di giorni dopo è stato l’Istituto Comprensivo che ha di fatto rilevato l’impossibilità di garantire i servizi necessari per l’anno scolastico 2023/24

Il minimo comune denominatore? La situazione finanziaria del nostro Comune. È così cominciato quel tempo con cui i cittadini di San Pietro in Casale dovranno convivere nei prossimi dieci anni e che possiamo chiamare “di lacrime e sangue”. Quello che ci preoccupa ancor di più come lista L’Altra San Pietro almeno nel breve tempo, è l’impossibilità di conoscere quando finirà questa “valanga”, quando finalmente potremo conoscere i costi, le tariffe per l’utilizzo delle strutture. Questo stato di incertezza lo dobbiamo sicuramente attribuire al tentativo di questa Amministrazione, che ormai brancola nel buio, di procrastinare fino all’ultimo giorno utile la deliberazione del piano di riequilibrio. E perché arrivare all’ultimo giorno? Perché quella data rappresenterà “definitivamente” il loro fallimento politico.

Molti dei suoi elettori hanno dimenticato le parole pronunciate dal Sindaco quando si ricandidò ad amministrare San Pietro, noi vogliamo ricordarle:

“Stare tra la gente, ascoltare la voce delle persone, le esigenze, le proposte […] valorizzare le capacità e l’entusiasmo della nostra comunità nella traccia dei valori e delle tradizioni, che per noi è sinonimo di buon governo, in continuità con quelli messi in pratica dalle precedenti amministrazioni. Mettersi a disposizione della propria comunità e al servizio dei propri cittadini significa affrontate con costanza, tenacia, coraggio, lealtà e onestà gli innumerevoli problemi, le sfide quotidiane ecc…”

Ecco come si mettono a disposizione: tacendo! Chiamando le associazioni e dicendo loro che stanno lavorando per vedere quali sono i costi e quali possono essere le soluzioni.

Sono passati più di quattro mesi e seguendo il loro ragionamento, non si è in grado di conoscere quanto ci costa una struttura come la palestra.

Hanno presentato un consuntivo, chiedendo tra l’altro l’aiuto di una società esterna il cui prezzo graverà sul già pessimo bilancio ma non si è in grado di conoscere i costi di una struttura, una dichiarazione che qualcuno potrebbe leggere come certificazione dell’aver inserito a bilancio somme che nella realtà sono sconosciute. Potremmo dargli torto?

In ragioneria si studia il bilancio e la prima definizione che viene data è questa: “il bilancio è la fotografia della situazione patrimoniale ed è formato da Stato Patrimoniale e Conto Economico, quest’ultimo fornisce l’indicazione dei costi sostenuti e dei ricavi conseguiti”. Quindi quanto costa una struttura dovrebbe essere già a conoscenza nel momento in cui viene redatto il rendiconto. La domanda che allora uno si pone è: cosa fotografa il rendiconto del Comune di San Pietro in Casale?

Oggi si parla di palestra ma la parola onestà che citavano nel programma, vorrebbe che si parlasse anche del Museo Frabboni in quanto alcune associazioni che usufruiscono di quella struttura per iniziative culturali si sono già viste rispondere di non presentare il calendario delle attività dei prossimi mesi perchè “vista la situazione, non siamo ancora in grado di dire se potremo garantire la fruizione del Museo almeno in quei mesi in cui il costo delle utenze può risultare assai incisivo”.

Abbiamo letto in un social, il commento di un’autorevole esponente del PD nazionale che il piano di riequilibrio serve “per mantenere servizi di qualità e i conti in ordine”; il piano di riequilibrio serve, al contrario, per comprimere una spesa corrente non più sotto controllo. I servizi non potranno più essere erogati sia per qualità che per costo perché se adesso fosse ancora così, vorrebbe dire che sono stati fino a ora sperperati denari pubblici per anni.

Ecco onestà vorrebbe che si dicesse ai cittadini che non sarà come più come prima ma onestà sarebbe anche mettersi da parte avendo constatato la propria incapacità nel gestire e amministrare. Siamo gli unici a chiedere le dimissioni? Non lo sappiamo, una cosa però è certa: l’esperienza dice che chi ha creato il problema non può essere capace di risolverlo e se dovesse riuscirci è solo perché il problema ha voluto crearlo.

Ecco perché come lista L’Altra San Pietro abbiamo chiesto un incontro con il Presidente della Reno-Galliera che in questo momento rappresenta il “bastone del comando” ma anche un po’ l’organo di controllo.

Ecco perché vorremmo che venisse organizzata in tempi strettissimi un’assemblea pubblica perché si risponda alle tante domande che la cittadinanza si pone e ci pone.

Perché riprendendo la lezioncina del capogruppo di maggioranza: noi consiglieri abbiamo un ruolo e quel ruolo ci impone di far conoscere alla cittadinanza lo stato delle cose.

La lista L’Altra San Pietro sta cercando di farlo, loro forse un po’ meno…

Renato Rizz,
Per L’Altra San Pietro

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