Spesso leggiamo in Comuni in difficoltà ma la situazione che sta vivendo il Comune di San Pietro in Casale la si può definire assai più di difficoltà al limite del fallimento, fallimento che nessuno vuole chiedere perché rappresenterebbe sicuramente il sassolino che si trasforma in una valanga per tutto il territorio. I prossimi tre mesi saranno fondamentali per comprendere in che modo lo si vuole rimettere in carreggiata. Mercoledì con un ritardo di quattro mesi è stato approvato il rendiconto per l’anno 2022 con un disavanzo di più di 3 milioni e mezzo di euro. Con questi numeri si è arrivati vicini al commissariamento e si è dovuto prender atto che è necessaria la procedura di riequilibrio finanziario della durata stabilita dalla legge in dieci anni. Dobbiamo poi capire perché la cittadinanza è stata tenuta all’oscuro della convocazione della seduta cosa mai capitata precedentemente, noi crediamo che sia stato un tentativo della maggioranza di cercare di far passare nel silenzio più assoluto quanto sta accadendo.
La lista L’altra San Pietro rappresentata in consiglio da Vincenzo Ferrara, ha voluto invece cercare di informare e di rendere partecipe la cittadinanza organizzando nella serata in cui si è svolta la seduta in streaming del consiglio, un concentramento di fronte alla sede municipale per ascoltare i cittadini e nel limite della propria conoscenza cercare di spiegare. Come lista di opposizione L’Altra San Pietro, siamo assai dispiaciuti di aver dovuto ascoltare da parte dei componenti della Giunta e del gruppo di maggioranza, parole che hanno ripetuto quanto già il Sindaco aveva dichiarato al momento della mancata approvazione, vale a dire lo scaricare sui cittadini la causa di tutto. In questi ultimi quattro mesi non abbiamo mai sentito qualcuno prendersi la responsabilità anzi, sembra quasi che la mancata approvazione sia un fatto ordinario e invece questa Amministrazione fotocopia di quella precedente che già aveva dovuto fare dietrofront rispetto ad alcuni progetti che loro avevano ritenuto sempre di fondamentale importanza tra cui anche la fusione con altri tre comuni, verrà ricordata per il totale fallimento e a questo punto possiamo dire “forse non solo a parole”, dei suoi programmi.
Molti cittadini si stanno chiedendo se sia poi opportuno affidare a costoro la progettazione e la gestione di opere finanziate con i fondi del PNRR. Come anche sottolineato al termine della seduta dal consigliere Ferrara, ci aspettavamo da parte di qualche componente di maggioranza una presa di responsabilità che arrivasse anche all’atto delle dimissioni e invece ci si ostina ad andare avanti come se l’unica verità fosse la loro. Siamo inoltre consapevoli che il modo di agire di questa Amministrazione ha rischiato anche di minare le basi dell’Unione Reno-Galliera e non vorremmo che ciò possa pregiudicare lo svolgimento dei programmi che tutti gli anni vengono presentati di comune accordo. La nostra speranza è che nei prossimi giorni quando si dovranno presentare le linee per il piano di rientro, la maggioranza non voglia agire come se il Comune fosse cosa di sua proprietà ma che abbia almeno il buonsenso di chiedere anche alle forze di opposizione suggerimenti per trovare quelle soluzioni che abbiano il minor impatto possibile per i cittadini. Ciò non vuol dire apertura a delle maggioranze diverse rispetto a quella attuale, cosa che anche noi non potremmo accettare e nessuno di noi auspica, ma una discussione trasparente tra chi vuole solamente il bene del paese.
Per la lista L’Altra San Pietro,
Renato Rizz