La solita favola, ma c’è il “e vissero felici e contenti”? (prima parte)

di Silvia R. Lolli /
10 Gennaio 2022 /

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Dopo una vita spesa nell’ambito dello sport, educazione fisica e sportiva, ancora una volta sono di fronte alla conservazione di un sistema sempre più inefficiente, contraddittorio; lo sport esprime  un potere solidificato e anacronistico. Le solite incongruenze e si rimane al palo con un conservatorismo che sa esprimere con maestria la sua indispensabile necessità per riprodurre solo se stesso nel nome di uno spirito olimpico che sembra debba fare i pugni con la cultura dell’educazione fisica più ampia. Questa rimane sempre più impoverita nella scuola e nella società. Succede soprattutto nel nostro paese. In questi anni di Covid si vede poi come ci sia un trattamento diverso fra sport e scuola, per esempio sul controllo poco responsabile di molte società sportive!

Intanto oggi non avverrà nessuna vera riforma, nessun cambiamento; negli ultimi anni si sono create nuove sovrastrutture di cui pochi ne possono avvertire il bisogno; ne ha solo chi occupa i posti assegnati e fa spendere al bilancio statale oltre 1 milione di euro annui per i dirigenti da aggiungere a risorse umane che ora si stanno ridistribuendo con la legge di bilancio e grazie ai fondi PNRR per Coni e Sport e Salute SpA. Fra le ultime notizie ci saranno 80 mln, da destinare alla ristrutturazione del Foro Italico. Sport e Salute ha distribuito nuove risorse per finanziare i nuovi centri territoriali, spiegate a Cosenza dalla sotto segretaria Vezzali, centri sportivi con l’obiettivo di integrazione sociale da organizzare nelle periferie, oltre quelle annuali da distribuire ai vari enti sportivi. Il Sole 24ore del 1° settembre 2021 ha riportato le parole di Vito Cozzoli presidente e Ad della partecipata Sport e Salute: ”Le vittorie olimpiche e paralimpiche dimostrano che la riforma funziona. Finora Sport e Salute ha finanziato con 871 milioni le Federazioni e ha superdotato con 13 milioni il Coni e 4 il Cip per Tokyo”.

Nello stesso articolo, scritto da Marco Bellinazzo, intitolato “ Il piano di Sport e Salute, pronti 17 milioni di euro per 4 mila tutor nelle scuole” si spiegano così i progetti Scuole attive per le scuole primarie, Kids e secondarie di primo grado Junior e la creazione di hub territoriali e investimenti sui parchi urbani. Si prevedono 4000 tutor per entrambi gli ordini di scuola. Occorre ricordare che alle scuole di primo grado esistono ancora gli insegnanti di educazione fisica!

Rispetto al bilancio dello Stato si devono ricordare i contributi che probabilmente si dovranno destinare ancora per le Olimpiadi invernali di Cortina 2026 (articolo su Fatto Quotidiano 21/09/21 a firma Vendemmiale).

Senza contare tutti i premi agli atleti profusi e i tanti posti di lavoro a disposizione nei corpi militari di Stato per atleti che, non essendoci ancora il professionismo esteso, possono così continuare ad allenarsi ad alti livelli.

Così le briciole del bilancio rimangono per la riforma scolastica per la primaria. La scuola, al di fuori di ennesimi progetti per le sue strutture anche palestre che comunque sono a disposizioni delle società sportive del territorio ha avuto per questa riforma un ridimensionamento notevole. Ancora più grave è che le risorse assegnate alla scuola da Sport e Salute portano ad avere tutor diversi dagli insegnanti; non ricordo nessun altro sistema scolastico con cui ho avuto contatto che permetta ciò!

Noi però raccontiamo le solite favole: riforme sbandierate, ma ancora ferme o con la retromarcia. L’informazione supporta le difficoltà di parlamentari, soprattutto di coloro che attraverso lo sport pensano ai prossimi voti degli elettori, come è già successo per il terzo mandato del presidente Coni, che ancora nel 2020 non poteva contare sulla deroga.

Così alla fine dell’anno 2021 sui giornali e sui resoconti parlamentari si può recuperare il racconto favolistico; si fa a piccole dosi, ma viene da lontano: si scrivono ancora una volta capitoli di un libro che ho già letto varie volte, è molto uguale al passato. Lo si fa anche con la L. 234/21 di bilancio per il 2022 per decidere su riforme mai arrivate in meta e per nuovi finanziamenti al sistema sportivo emendati dal parlamento per l’approvazione veloce della legge.

Cercherò di riassumere altre informazioni, ma si devono ricordare i vari cambi di Governo e le nomine ministeriali in questa XVIII legislatura per capire meglio le riforme non portate a termine. Nell’ultima stesura della legge di bilancio 2021 si scrive la parola “FINE” alla legge (TU passato alla Commissione Senato S.992 a dicembre 2018) per l’inserimento dell’insegnante di educazione fisica nella scuola primaria italiana. Ci sarà qualcosa, ma invece di una riforma forse si può parlare solo di “riformina” e mi auguro che nei prossimi anni i fondi economici ci siano ancora!

Intanto anche leggendo il bilancio si osserva che il sistema sportivo riprende il suo tradizionale corso, già iniziato grazie alle proroghe subite dai decreti legislativi di riforma approvati nel 2019. In Finanziaria, dopo avere avuto gli emolumenti annuali previsti, può contare su ulteriori sgravi fiscali.

Il sistema sportivo in termini di risorse mantiene le sue garanzie; l’attività fisica e sportiva insegnata a scuola fatica ancora a trovare gli spazi necessari istituzionali e le si riservano soltanto economie di spesa per la riforma nelle primarie o minori finanziamenti rispetto al passato per le attività sportive nelle scuole secondarie. Per inciso oltre alla perdita dell’Ispettorato di educazione fisica e sportiva e di ruoli periferici che hanno perso funzioni, le risorse per le attività sportive sono passate per esempio dai 90 mln del 2009 ai 17 mln di quest’anno. Inoltre gli eventuali avanzi di spesa nelle singole scuole autonome sono stati destinati al fondo incentivante di ogni singolo istituto. Sappiamo che purtroppo molti fondi si sono così dispersi in altre attività.

La primaria legge, che alla Camera ha unito in un Testo Unico 5 disegni di legge, dava “al Governo la delega in materia di insegnamento curricolare dell’educazione motoria nella scuola primaria”. Questo disegno di legge (DDL)arriva così al Senato il 19/12/18; è composto di due articoli; tralascio il primo dove però si stabilisce di dare al diplomato ISEF o al laureato in Scienze motorie la titolarità di cattedra alla scuola primaria. Il 2^ ha due commi e spiega quali sono le coperture finanziarie:

“1. All’attuazione della delega legislativa di cui all’articolo 1 si provvede nel limite di una maggiore spesa non superiore a 3,34 milioni di euro per l’anno 2019 e a 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020

2. All’onere derivante dal comma 1, pari a 3,34 milioni di euro per l’anno 2019 e a 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020, si provvede:

a) quanto a 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni, per l’anno 2020, dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2018-2020, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2018, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

b) quanto a 2,86 milioni di euro per l’anno 2019, a 4,16 milioni di euro per l’anno 2020 e a 2,16 milioni di euro per l’anno 2021 mediante corrispondente riduzione del fondo di parte corrente di cui all’articolo 49, comma 2, lettera a), del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione…;

c) quanto a 0,48 milioni di euro per l’anno 2019, a 0,84 milioni di euro per l’anno 2020, a 2,84 milioni di euro per l’anno 2021 e a 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 125, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

3. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio”.

Ricordo soltanto che dal 30 gennaio 2019 seduta n. 52 fino all’ultimo incontro (28/04/21 n. 227) si legge per questo disegno di legge S. 992 della 7^ commissione istruzione e  beni culturali del Senato si continuano a fare piccoli passi ed in pratica non si conclude nulla; nei primi anni poi la Commissione permanente sul Bilancio del Senato non riesce ad ottenere dati che continua a richiedere, come emerge dagli atti. La Camera non aveva indicato dati precisi e disponibili in anni precedenti? La commissione alla Camera aveva solo giocato dando numeri a caso?

Comunque al di là del percorso puntuale del disegno di legge in Parlamento che ho riassunto in altro articolo/inchiesta riporto ciò che è partito come TU nel 2018 e che dal 01/01/22 nella II parte di questo scritto mi cimento nell’analisi contabile/finanziaria.

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