Il Corso Doc è un esempio di “buona scuola”

7 Luglio 2020 /

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di Loredana Bernardi 

Bartoli Edoardo, Bertocchi Giulia, Cacchioli Pietro, Cavallaro Maria Chiara, Colari Alessandro, Di Summa Alice, Dondi Matilde, Fantappiè Sara, Gaviani Michela, Gobbi Liliam Rebeca, Liguori Sabrina, Lucente Sara, Miale Francesco, Passaro Roberto, Piana Alessandra, Saracco Luca, Sitta Giulia, Taddia Carlotta, Zanata Alessia

Sono gli studenti diplomatisi quest’anno nel Corso Documentaristico-Cinematografico del Liceo delle Scienze Umane Laura Bassi di Bologna. Cosa c’è di tanto interessante? Sono i primi diplomati di questo particolare percorso scolastico.

Il Corso Documentaristico nasce in via sperimentale nell’a.s. 2015/2016 quando ad iscriversi sono proprio i ragazzi e le ragazze citati. Non sapevano esattamente cosa riservasse loro questo percorso ma sicuramente l’idea di studiare le scienze umane con l’ausilio dell’audiovisivo li interessava molto. Strada facendo si sono resi conto che il Corso Doc non è solo questo che, peraltro, sarebbe già innovativo. Il Corso Doc è molto di più. Il Corso Doc pone la cittadinanza attiva al centro della didattica e rende gli studenti protagonisti dell’intera esperienza di apprendimento. Gli stessi studenti dicono che il Corso Doc “è un modo diverso di vedere la scuola ma soprattutto è un modo diverso di vedere le persone”; “se tutte le altre scuole ti danno le competenze dai libri, il Corso Doc ti dà le competenze di vita. Ti dà quelle competenze che ti porteranno a scegliere che persona vuoi essere”; “non impari da quello che ti spiegano gli altri ma sei tu in prima persona a conoscere la realtà e in questo modo te ne fai una tua idea personale”. Con il coordinamento del Prof. Roberto Guglielmi, docente di Filosofia e Scienze Umane nonché fondatore del Corso Doc e, grazie alla collaborazione di esperti della D-ER (Documentaristi Emilia-Romagna), della Cineteca di Bologna, dell’Antoniano Onlus, gli studenti realizzano documentari toccando temi che spaziano dal sociale alla memoria storica. Solo per citare alcuni esempi, hanno realizzato, in questi anni, documentari su argomenti come il disagio mentale, l’esperienza transessuale e transgender, l’adozione, il gioco
d’azzardo, la strage del 2 agosto, le stragi della Uno Bianca, ecc. La realizzazione di ogni documentario richiede un lavoro di ricerca, di analisi, di consultazione di materiale, di interviste, di contatti con associazioni, enti locali, istituzioni, e di tutto questo gli studenti sono parte attiva. Insomma, gli studenti hanno l’opportunità di fare esperienza diretta di spaccati di realtà che non incontrerebbero mai sui libri di scuola. Sono esperienze così intense ed emozionanti da cambiare radicalmente le idee che hai sulle persone, su te stesso e in generale sulla vita. I libri non riescono a lasciare un segno altrettanto incisivo in ragazzi di questa età.

Il Corso Doc è una comunità educativa di cui fanno parte anche i genitori che, nel 2016, hanno addirittura fondato un’Associazione (Associazione Corso Doc-Aps) a sostegno del corso stesso non solo dal punto di vista economico ma anche diventando promotori di iniziative e idee. Una comunità scolastica nella quale ognuno fornisce il proprio contributo seppure nel rispetto dei propri ruoli e senza mai interferire nel lavoro dei docenti. Insomma, il Corso Doc è un esempio di “buona scuola” perché promuove lo sviluppo del pensiero creativo e del pensiero divergente, con l’intento di formare personalità autonome, sicure, critiche, libere. E’ un raro esempio di una comunità dove collaborano, in forte sinergia, scuole e famiglia, i soggetti più importanti nella crescita di un adolescente. E i diplomati di quest’anno ne sono i primi testimoni.

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