Amianto: più di cento diagnosi di mesotelioma in Emilia Romagna nel 2016

22 Marzo 2017 /

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di Zic.it
Nel 2016, in Emilia-Romagna, l’elenco dei nuovi casi di mesotelioma maligno (tumore raro ma dalla riconosciuta correlazione con l’esposizione professionale o ambientale all’amianto) registra altre 113 diagnosi, anche se si tratta di un dato ancora parziale. A riferirlo è il Centro operativo regionale del Registro nazionale mesoteliomi, che precisa che il dato si riferisce alle persone residenti nella regione e non comprende quindi coloro che potrebbero avere contratto la malattia lavorando in Emilia-Romagna, per poi essersi successivamente trasferite altrove.
Con le 113 nuove diagnosi sale a quota 2.413 l’elenco dei casi censiti in regione a partire dall’1 gennaio 1996: 1.748 uomini e 665 donne. Dall’ente segnalano inoltre che la curva di incidenza del fenomeno pare stia cominciando a scendere, dopo il picco registrato nel triennio 2011-2013 con 154, 156 e di nuovo 154 nuovi casi. In ambito professionale, i casi di mesotelioma con esposizione all’amianto (classificata come certa, probabile o possibile) si concentrano soprattutto nell’edilizia (14,9%), nella costruzione e riparazione di materiali rotabili ferroviari (11,9%), nell’industria metalmeccanica (9,2%) e negli zuccherifici o in altre industrie alimentari (8,1%).

È di alcuni giorni fa, intanto, la sentenza di condanna in primo grado per omicidio colposo nei confronti di tre dirigenti delle ex officine Casaralta di Bologna, l’azienda che fabbricava carrozze ferroviarie e i cui lavoratori sono stati a lungo esposti alle polveri del famigerato metallo. L’accusa del pm Roberto Cerroni è stata accolta dal giudice Manuela Melloni, che ha condannato a tre anni Anna Maria Regazzoni, a due anni Carlo Filippo Zucchini e Carlo Regazzoni. I tre ex consiglieri di amministrazione della Casaralta sono stati inoltre assolti da alcuni capi e prosciolti da altri per prescrizione.
I fatti loro contestati vanno dagli anni ’60 al 1989, la responsabilità dei tre è stata riconosciuta per una ventina di casi e sono state stabilite provvisionali da 150.000 euro per parte civile.

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