Bologna, centrale a biogas di Galliera: dove sono le carte attese?

31 Ottobre 2016 /

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Inizio lavori per le biomasse a Galliera
Inizio lavori per le biomasse a Galliera

di Massimo Corsini
Continua la storia infinita della centrale a biogas di Galliera. A maggio di quest’anno, infatti, era stata presentata una variazione del piano di approvvigionamento della centrale: veniva introdotta una variante relativa alle forniture di biomassa, si chiedeva cioè di poter inserire scarti di origine agroindustriale, ad esempio farina di mais o impasti misti di generi vari anziché le semplici e solite colture come il mais o il sorgo.
Ad agosto, pertanto, veniva chiesto a quella che una volta era la commissione per la costruzione della centrale, e che oggi per forza di cosa è diventata più semplicemente la commissione ambiente, di votare in fretta e furia questa variazione poiché pareva una questione davvero urgente. A questo punto la commissione chiede di poter visionare la documentazione relativa alla variazione del piano di approvvigionamento per potersi orientare rispetto a un’eventuale posizione da prendere.

Sorprendentemente ad oggi le carte non risultano ancora pervenute. Tuttavia, chi nel frattempo si è dato da fare, ha potuto apprendere con stupore e curiosità che fornitore della nuova biomassa proveniente da scarti agroindustriali è una società chiamata IGW, una società composta da tre soci, uno dei quali risulta essere tristemente noto alle cronache per essere stato condannato per simulazione di reato ed aver fatto passare tre settimane in carcere ad una ragazza innocente.
È stato condannato ad una pena di tre anni e cinque di interdizione dai pubblici uffici. La vicenda è talmente nota da essere finita addirittura sul programma televisivo delle Iene. In pratica, l’individuo in questione, essendo all’epoca dei fatti, il 2005 – 2006, un dirigente della Provincia di Lodi il cui compito era autorizzare gli sversamenti delle aziende in acque locali, venuto a sapere che gli inquirenti stavano indagando su di lui a causa di permessi dubbi, ha sporto una denuncia dichiarando che qualcuno aveva falsificato la sua firma.
Lo stesso personaggio, condannato solamente sei, sette anni dopo le opportune vicissitudini giudiziarie, è stato negli anni successivi il 2009 gestore della “famosa” centrale a biogas di Cazzani a Medicina. Ora quest’ultima è anch’essa nota alle cronache locali per aver ricevuto numerose denunce dagli abitanti della zona per aver causato malesseri generati dagli odori nauseabondi degli scarti di carne e altre sostanze maleodoranti in decomposizione.
Ora come può l’amministrazione comunale soprassedere su dei particolari così poco irrilevanti? Quel che lascia da pensare, inoltre, è il fatto che la proprietà della centrale di Galliera è costituita in parte anche dalla società Service Cento, di cui indirettamente è titolare il comune stesso di Budrio, e per estensione quindi il PD locale.
Le due amministrazioni in questione, per forza di cosa dovevano essere consapevoli dei fatti sopraelencati. Se è vero che chi ha sbagliato non è detto che torni a sbagliare, sembra tuttavia esserci una contraddizione morale nel fatto che un’amministrazione, un’istituzione del territorio si avvalga di personaggi con dubbi precedenti. Risulta ancora più difficile non dubitare di una certa malafede se si considera che è stato chiesto in tutta fretta di votare una variazione “minima”per la quale sono stati richiesti documenti che non solo non sono mai stati esibiti, ma al posto dei quali sono arrivate notizie tutt’altro che incoraggianti.

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