Sostegno al reddito: le tante – troppe – limitazioni del progetto dell'Emilia Romagna

28 Gennaio 2016 /

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Come minimo un reddito
Come minimo un reddito
della campagna Come minimo un reddito
Esprimiamo soddisfazione per le parole con cui l’assessore al Welfare della Regione Emilia Romagna ElisabettaGualmini apre a una collaborazione di tutti i soggetti interessati per la definizione della misura di sostegno al reddito che la Regione ha intenzione di rendere operativa a partire dal 2016.
Registriamo invece con preoccupazione le affermazioni con le quali dichiara che la misura sarà temporanea, che potrebbe essere rivolta solo a certe categorie di soggetti, come gli anziani e le famiglie con bambini, e che potrebbe andare a sostituire alcune spese sociali (rappresentando una partita di giro). Consapevoli della limitatezza dei fondi disponibili a livello regionale, e sostenitori convinti della necessità di lottare per istituire a livello nazionale una misura universalistica e incondizionata di sostegno al reddito, crediamo comunque che una misura discrezionale e troppo limitata nel tempo possa rivelarsi poco efficace anche come sperimentazione a livello locale.
La campagna Come minimo un reddito, grazie allo sforzo di varie realtà (Forum Welfare, AILES, ACT!, Naufragi, TILT Emilia Romagna, TILT Italia e Piazza Grande), ha già portato su questo tema alla costituzione di un intergruppo al quale hanno partecipato vari consiglieri regionali, di maggioranza e opposizione.

Durante gli incontri si è iniziato a discutere di possibili criteri e principi per l’erogazione di una misura di reddito minimo, in attesa di disporre di tutte le informazioni (contributi nazionali e accordi tra Governo e Regione) per poter approfondire i nodi della platea dei destinatari e degli importi. A tal proposito chiediamo pubblicamente all’assessore di rendere disponibili a tutte le realtà interessate le informazioni sul tema; in particolare, di diffondere la ricerca elaborata dall’Università di Modena e Reggio Emilia sull’istituzione del reddito minimo garantito e di illustrare le voci del bilancio da poco approvato che andranno a finanziare la misura.
Cogliamo l’occasione anche per invitare tutte le persone interessate all’incontro “Quale reddito per il lavoro?” che si terrà lunedì 8 febbraio alle ore 17:45 presso la Sala Imbeni di Palazzo d’Accursio, organizzato dal comitato operativo della campagna “Come minimo un reddito”, Libera e Làbas.
Discuteremo, assieme a Federico Martelloni, professore di diritto del lavoro, Giuseppe Bronzini, magistrato e socio fondatore di BIN Italia, Maurilio Pirone, attivista di Làbas-Tpo, e Giuseppe De Marzo, referente nazionale della campagna Miseria ladra – Libera, delle trasformazioni del diritto al lavoro e della possibilità di ripensare il welfare affinché sia sistema universale a tutela della dignità della persona e strumento per ridurre le diseguaglianze sociali tramite una nuova modalità di redistribuzione del reddito.

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