Bologna, ancora sul Passante Nord: parte da Castenaso la lotta dura

24 Ottobre 2015 /

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Passante nord, l'assemblea del 15 ottobre 2015
Passante nord, l'assemblea del 15 ottobre 2015
di Sandro Nanetti
Malati di ideologia e affetti da cronica sindrome di nimby, così li descrivono i media, riempiono fino all’inverosimile lo storico Cinema Teatro Italia di Castenaso che si rivela ben presto incapace di contenere tutti. La serata del 21 ottobre è un’occasione speciale. Si parla di Passante nord e sono in tanti perché, a differenza del passato, questa grande opera non è più un ipotetico progetto ma si profila come la realizzazione che castrerà il paesaggio, segherà poderi, passerà sopra o accanto ad abitazioni costruite con sacrifici dai genitori per vivere nella tranquillità della campagna, segnerà il capolinea per alcune aziende agricole.
Nel corso degli anni abbiamo assistito a tante riunioni come questa, a Bologna e nei paesi della cintura interessati dall’opera. La novità è che questa volta l’organizzatore e gran cerimoniere è il Sindaco Stefano Sermenghi che indossa a tratti i panni del capopopolo, a tratti quelli dell’imbonitore, e domina la serata lasciando il ruolo di pallidi comprimari a tutti coloro che si alternano al microfono secondo la regia da lui voluta.
Non gli fanno certo ombra il Ministro Del Rio, gli Assessori Colombo e Donini, la consigliera metropolitana con delega alla mobilità Priolo. Tutti invitati, tutti assenti e sostituiti sul palco da altrettante sagome a grandezza naturale. Per la verità in seconda serata arriverà Irene Priolo alla quale tutti danno atto di metterci la faccia nell’esporre le ragioni del “forse” in un ambiente in cui, almeno apparentemente, tutti sono per il “no”.

Sermenghi informa che, dopo la recente presentazione del progetto preliminare presentato da Società Autostrade senza consultare gli amministratori dei territori interessati, ha deciso di creare un conflitto istituzionale nella Città Metropolitana: togliere il passante dalla pianificazione urbanistica di Castenaso e invitare i colleghi sindaci degli altri comuni interessati a fare altrettanto. E per di più ha richiesto formalmente l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
Con la consapevolezza che queste non sono una mosse definitive ma piuttosto modalità per rallentare la macchina da guerra che i compagni di partito presenti in effigie sul palco hanno messo in moto. La serata si trascina secondo i consueti binari e tutti interpretano diligentemente il loro ruolo. I grillini intervengono da par loro per gridare la loro assoluta contrarietà. Legambiente spiega quanta vita c’è in un pugno di terra. I rappresentanti delle diverse espressioni associative del mondo agricolo illustrano perché, dal loro punto di vista, questa realizzazione è una vera e propria sciagura. L’avvocato Gualandi rileva come sia l’opera sia l’operato dei pubblici amministratori emiliani abbiano tutti i crismi dell’illegittimità.
Nessuna assemblea elettiva, infatti, ha dato mandato a chi si è permesso di firmare accordi per la realizzazione del passante. Non c’è stato nessun coinvolgimento di cittadini e amministratori locali in decisioni che li riguardano, nonostante vi fosse una esplicita previsione in tal senso nelle normative regionali.
Infine, all’Europa viene spacciato per semplice “aggiustamento dell’esistente” un nuovo tratto di autostrada lungo 40 chilometri, per sfuggire ai tanti adempimenti che sarebbero invece previsti se dichiarato nuova realizzazione. Il consigliere comunale di centrodestra interviene per informare che mai avrebbe pensato di poter condividere il pensiero di un sindaco targato PD e che , invece, in questa occasione Sermenghi ha tutto il suo sostegno.
Il Comitato per l’alternativa al Passante presenta il suo “storico” progetto alternativo che prevede un allargamento della sede attuale di Tangenziale e autostrada. La novità è la comparsa di un altro progetto alternativo, presentato dall’Ing. Barattini e dalla sua équipe. La proposta è di lasciare la tangenziale dov’è, allargandola con altre corsie. A tutto il percorso verrebbe messo un tetto, sostenuto da un elegante sistema di viadotti, sul quale scorrerebbe l’autostrada.
Come prevedibile, i promotori dello “storico” progetto alternativo criticano alcuni aspetti della nuova soluzione prospettata, ricevendo per altro dai concorrenti altrettante osservazioni negative. Con il concreto rischio di riuscire ad elidersi reciprocamente. L’arrivo sul palco di Irene Priolo in veste di consigliera delegata alla mobilità metropolitana conclude la serata.
Priolo mette bene in chiaro che ad agosto 2014 c’è stato un accordo tra esponenti di Comune, Provincia e Regione con il Ministro Lupi nel quale, tra l’altro, si affidava a Società Autostrade il compito di redigere un progetto preliminare. Adesso questo progetto c’è. E’stato pagato con i soldi dei cittadini e a chi di dovere spetta di verificarne la congruità. Piaccia o non piaccia. Ovviamente al pubblico questa prospettiva non piace ma la consigliera precisa che non è venuta per raccattare applausi. A Sermenghi non resta che invitare tutti a non abbassare la guardia e a partecipare alle prossime iniziative di opposizione al Passante che saranno numerose e, possibilmente, svolte all’interno di contenitori più capienti.
Nell’aria restano inespresse molte domande: se il Passante è opera così chiaramente inutile, distruttiva dell’ambiente e, soprattutto, antistorica; se un tracciato ideato tredici anni or sono e che sarà, se autorizzato domani mattina, pronto tra 10/15 anni ha caratteristiche manifestamente inadeguate con le sue sole due corsie per senso di marcia, perché la maggior parte degli esponenti PD continua ad appoggiarlo strenuamente? E’la risposta ai problemi della viabilità o viene perseguito in omaggio ad altri interessi, più o meno confessabili? E quelle divisioni interne al PD, quei continui riposizionamenti dei dirigenti del partito?
Sermenghi, normalmente qualificato come “renziano della prima ora”, sembra aver imboccato la strada dello scontro frontale. I suoi colleghi sindaci degli altri comuni interessati si mantengono prudentemente in una terra di mezzo, in cerca di qualche motivo valido per affermare che in fondo la nuova proposta di autostrade è migliorativa delle precedenti. I capobastone del partito si pronunciano per il Passante senza dubbio alcuno, a volte proponendo soluzioni ridicole per compensare lo scempio del territorio, tipo il boschetto metropolitano di Merola da piantare in uno scalo ferroviario dismesso.
Che abbia ragione quel cittadino che nel suo intervento ha detto che l’unico modo per farsi ascoltare dai signori presenti sul palco in effigie è non votarli più, a partire dalla prossima elezione per il Sindaco di Bologna?

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