di Antonio Bonomi
Ora sono presenti, se ricordo esattamente, almeno sei idee-progetto per evitare lo scempio della pianura bolognese minacciato dal Passante Nord e dalle cave per erigere il rilevato che lo sopporterà. Tutte sono realizzabili senza espropri in quanto la tangenziale è demanio indisponibile del Comune di Bologna, concesso in uso all’ANAS e alla Società Autostrade. La concessione può essere revocata e sottoposta all’esecuzione di un nuovo progetto di ristrutturazione delle opere stradali, senza espropri o compensi, basta volerlo.
- 1. La banalizzazione parziale e temporanea, già anticipata dalla soc. Autostrade, con by-pass fra corsie autostradali e corsie di tangenziale con cancelli telecomandati e segnaletica dinamica. Presenta notevoli rischi per le entrate a destra, le uscite troppo vicine e le possibilità di congestione.
- 2. La piatta banalizzazione del fascio stradale (tipo tangenziale di Milano) che presenta alcune difficoltà (opere in carreggiata che interrompono il traffico, uscite troppo frequenti, ingorghi ai caselloni di entrata e uscita, complicazioni nelle tariffe).
- 3. La alternativa “dei comitati” che aumenta la capacità delle corsie tangenziale (sarebbe già in funzione se qualche anno fa, quando si è portata l’autostrada alle sei corsie dinamiche si fosse allargata di una corsia anche la Tangenziale – perché non l’hanno fatto? chi lo impediva?)
- 4. La proposta presentata in conferenza presso la Regione dei gruppi consiliari L’ALTRA, 5stelle e SEL, con una graphic novel, di confinare il prodotto della n.3 mediante una tensistruttura fotovoltaica con trattamento di esalazioni e polveri, accompagnata da una gestione “smart” della rete viaria e da potenziamenti del SFM.
- 5. la proposta, illustrata sulla stampa, di un gruppo di progettisti di innalzare al di sopra della tangenziale attuale, da banalizzare successivamente, un viadotto autostradale. Proposta che può essere semplificata, migliorata e corredata eventualmente da un confinamento con raccolta delle esalazioni simile a quello del 5.
- 6. La eventuale riconsiderazione della proposta di tangenziale Sud, quasi tutta in galleria, fra Casalecchio e San Lazzaro, già scartata dall’Amministrazione Provinciale ai tempi dell’innamoramento per il più impattante Passante in pianura.
È mai possibile che, da un confronto tecnicamente approfondito, non si possa ricavarne una soluzione ottimale, che possa, con minor costo, fare aprire i cantieri al più presto, senza la trafila degli espropri, rendendo disponibili quel posti di lavoro di cui l’economia Bolognese e quella Italiana hanno tanto bisogno? È possibile che passino anni ed anni di code, di discussioni e di non-occupazione per la testardaggine di alcuni amministratori cocciuti e inconcludenti?
Questo testo è stato pubblicato sulla pagina Facebook Il territorio di Calderara di Reno l’11 ottobre 2015