di Piergiovanni Alleva, consigliere regionale, L’Altra Emilia Romagna
La tragica vicenda della mamma di Ponte Ronca che si è tolta la vita a causa di problemi economici rappresenta una drammatica conferma dello stato pietoso in cui versa il nostro welfare. I soliti sciacalli leghisti non perdono occasione per fomentare la guerra tra poveri pur di non vedere che la causa di questa enorme sofferenza sociale risiede anzitutto nelle politiche neoliberiste che affamano chi è povero o sta per diventarlo per favorire rendite, capitali finanziari e speculazioni.
Questa vicenda inoltre, e lo dico con grande preoccupazione, rappresenta anche una risposta indiretta a quegli amministratori che sostengono che “dare una casa a tutti è un’utopia”. Sarebbe interessante capire da questi amministratori, l’assessore al Welfare Gualmini e il presidente Bonaccini, che fine secondo loro dovrebbero fare le persone che non riescono a trovare una casa a causa delle loro precarie condizioni economiche se come affermano “dare una casa a tutti è un’utopia”.
Invece quindi di scagliarsi contro le occupazioni abusive, spesso e volentieri unica soluzione emergenziale per intere famiglie anche con minori, Regione e Comune farebbero bene ad affrontare il problema casa seriamente. Per farlo non bastano le parole, ci vogliono le risorse, quelle che tutti i governi, incluso quello Renzi, continuano a tagliare agli enti locali in nome di un’austerità mai dichiarata ma spietatamente in vigore che sta uccidendo il nostro Paese.