Castenaso (Bologna): l'eterno tormentone del passante nord, ecco come cambiano le carte

2 Febbraio 2015 /

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Tracciato del passante nord
Tracciato del passante nord
di Sandro Nanetti
Il Consiglio Comunale di Castenaso dichiara “la propria contrarietà alla realizzazione del cosiddetto passante nord e si adopererà in ogni sede per evitare ogni ulteriore spreco di denaro e risorse pubbliche in uno studio che ha, sino ad ora, escluso ogni possibile contributo da parte di questo Comune e per evitarne la realizzazione, il proprio impegno, per quanto di propria competenza, a non concedere permessi o autorizzazioni che siano propedeutici alla realizzazione dello stesso che tutti i gruppi consiliari manifestano la loro contrarietà alla realizzazione del cosiddetto passante Nord in tutte le forme finora proposte, il proprio impegno per la risoluzione dei problemi della viabilità bolognese ed a valutare congiuntamente agli altri enti competenti, anche sovraordinati, ogni alternativa o vera soluzione senza pregiudizi ed in modo oggettivo, nonché il completamento di tutte le infrastrutture ancora incompiute”.
Così recita testualmente la mozione approvata il 29 gennaio, in una sala consiliare così gremita in ogni spazio da agricoltori e comuni cittadini da lasciare all’addiaccio parecchi altri che avrebbero voluto entrare. La risoluzione è stata votata all’unanimità, fra gli applausi dei presenti, sia dalla maggioranza di centrosinistra che dai due gruppi di opposizione, centrodestra e Movimento cinque Stelle.
Gli interventi che hanno preceduto il voto hanno fatto registrare una singolare identità di vedute tra consiglieri che di solito si esprimono in funzione della rispettiva appartenenza politica. E così successo che il capogruppo della destra pronunciasse parole forti contro i vertici della locale Confindustria, a suo dire non all’altezza della qualità degli imprenditori rappresentati, che si sono permessi di speculare vergognosamente sul recente ribaltamento di una cisterna in tangenziale, attribuendo l’accaduto alla mancata esistenza del passante, per difendere speculazione edilizia e cementificazione selvaggia.

Altri hanno fatto presente l’inattualità del progetto, nato in altri tempi e con altri obiettivi, e hanno anche rilevato un’ulteriore incongruenza: negli anni si sono proposti diversi “format” di passante, dal passante nord originario (più di 41 kilometri) al cosiddetto Passantino (circa 30 kilometri).
Il progetto attuale è di lunghezza intermedia tra i due ma, per la realizzazione, si prevedono risorse economiche inferiori a quelle a suo tempo indicate per il tracciato più breve. E ciò a ulteriore riprova dell’approssimazione con cui si pianifica la gestione del territorio dalle nostre parti.
Diversi interventi hanno poi sottolineato come la scelta del Consiglio Comunale di Castenaso non sia espressione della opposizione ad ogni intervento su problemi, quelli della viabilità, che tutti riconoscono come effettivi. Si è, invece, richiesta la ultimazione delle tante infrastrutture iniziate da tempo e mai ultimate (come, ad esempio, Trasversale di pianura, Complanare, Lungosavena) e si è inoltre auspicato un serio approfondimento della proposta alternativa del Comitato di Cittadini che da anni si batte per un ampliamento in sede di tangenziale e autostrada, con costi del tutto competitivi rispetto a quelli del passante.
Un rappresentante del Movimento 5 Stelle si è impegnato a trasmettere ai colleghi consiglieri di altri comuni il testo approvato a Castenaso affinchè sia riproposto nella medesima formulazione. Ha concluso la discussione il Sindaco Stefano Sermenghi. Ha ricordato come sia stato lui, la domenica precedente, a mettere attorno a un tavolo altri nove colleghi del PD, amministratori di altrettanti comuni toccati dal passante.
Le posizioni nel partito non sono univoche ma insieme hanno alla fine convenuto sulla necessità di fermare tutto fino a quando uno studio serio riuscirà a dimostrare l’effettiva utilità dell’opera. Questa, ha detto Sermenghi, è stata la mediazione in quella sede, mentre la posizione espressa nella risoluzione adottata dal Consiglio Comunale di Castenaso è un primo e più significativo passo in avanti per opporsi a una realizzazione che ha visto tutte le organizzazioni associative degli agricoltori nettamente contrarie così come pure gli ambientalisti e i tanti cittadini che non credono alle promesse di chi vuole il passante.
Il Sindaco di Castenaso è consapevole che l’opposizione di un solo comune non è risolutiva ma che si tratta dell’inizio di un lungo percorso che dovrà portare tutti a convincersi che “il passante è un’opera che non serve neppure a chi pensa che serva”. La vicenda del passante nord, in qualunque modo finirà, sarà indubbiamente utile ad accreditare ulteriormente il renziano Sermenghi come uno dei personaggi più automi nell’ambito del PD metropolitano.

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