del comitato Altra Europa con Tsipras Emilia Romagna
Le vicende giudiziarie che vedono coinvolti i due principali candidati alle primarie del PD, Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, cosi come tutti i gruppi consiliari, evidenziano una situazione di grave disorientamento del maggior partito di governo in Regione. Non si tratta di emettere sentenze preventive ne di aprire una “caccia alle streghe” bensì di considerare come l’intero sistema dei rapporti tra politica, partiti ed istituzioni, anche in Emilia Romagna, è giunto a un punto di grave caduta.
Una logica di separatezza dal principio di responsabilità della classe politica, evidenzia i tratti del censo, ovvero di un sistema di potere in cui i comportamenti soggettivi e complessivi, sono privi di controllo reale. Era già avvenuto nella vicenda Del Bono e in quella di Errani poi, si ripete oggi.
Non si può amministrare senza precise regole ed efficaci controlli dei limiti e della legittimità delle spese, è un problema di buona amministrazione, etico, giuridico e politico. Ancor più in uno scenario in cui ai cittadini si richiedono invece sacrifici insostenibili in nome dell’austerità e dei vincoli di pareggio di bilancio, assunti in Costituzione da questa stessa classe dirigente.
Sorprende che si possa ritenere che l’azione dei magistrati abbia altre motivazioni, alludendo a una intenzionalità, e che ciò venga sostenuto da esponenti della sinistra. Occorre una svolta politica e morale che, come affermò in tempi non sospetti Enrico Berlinguer, sottragga lo Stato dall’invasione dei partiti e li riporti alla loro funzione costituzionale che è di rappresentare democraticamente i cittadini.
È necessario un radicale rinnovamento di cultura politica e di classi dirigenti che riporti il rispetto delle leggi al centro del sistema di funzionamento delle istituzioni. È necessario un nuovo modello di democrazia partecipata che riparta dai cittadini traditi da questa politica, per la riaffermazione di istituzioni in grado di promuovere i diritti, la legalità, lo sviluppo.
Esiste una nuova politica ed è quella che stiamo ostinatamente cercando di portare avanti con il manifesto per le regionali che ha già raggiunto in pochi giorni più di 500 firme. Manifesto con il quale vogliamo confrontarci con le cittadine ed i cittadini della nostra regione per costruire un’alternativa a questo modello politico che non riesce più a dare risposte credibili”
Il sito con l’appello ed il modulo per firmare.