di Piazza Grande
Dopo il nostro appello in meno di un mese è arrivato un nuovo alloggio destinato al progetto Tutti a Casa. Ma che cosa succede quando un privato ci affitta la sua abitazione sfitta? È così che vogliamo raccontarvelo, con le parole di una nostra operatrice.
«Oggi è stata una mattinata speciale. Ero in ufficio, mentre le mie due colleghe si trovavano in un appartamento del progetto Tutti a Casa a fare un ingresso, come lo chiamiamo noi. Mi è arrivata una loro chiamata: la missione era semplice. Tre signori over 70, dopo molto tempo passato a dormire in una sala d’aspetto della stazione, stavano per entrare nella loro nuova casa. Sembra facile, forse, visto dall’esterno.
Il mio compito? Scendere nel grande magazzino in cui raccogliamo tutto ciò che i bolognesi ci regalano e trovare le cose giuste per questo momento particolare. Tre paia di lenzuola e tre paia di federe, tre coperte leggere, tre coppie di asciugamani… e tutto il necessario per la cucina. Tra gli scatoloni e le mensole del magazzino ho esaminato le tazze, i mestoli, lo scolapasta, la moca per il caffè. Volevo scegliere le cose giuste per tre signori che per noi sono importanti. Le cose giuste che sarebbero state in cucina ad accoglierli e a farli sentire a casa… perché chissà da quanto tempo non avevano una tovaglia e una teiera, ho pensato. Forse vi sembrerà banale, ma per noi non lo è.
Prima di entrare, Giulio ha detto: “Non dovete preoccuparvi così tanto per me. Se il letto non c’è ancora, posso sistemare il mio sacco a pelo per terra in salotto…” Ma il letto c’è.
E Luigi ha aggiunto: “Facciamo le cose con calma, piano piano. Preferisco fare le scale, senza prendere l’ascensore, perché voglio andare piano…” E abbiamo fatto le scale con lui. Federico ha sorriso, utilizzando il suo mazzo di chiavi per aprire la porta: “Posso davvero tenerle io le chiavi?” Certo. E ci ha messo un po’ a decidere in quale tasca della sua giacca sarebbero state meglio. Noi l’abbiamo guardato e abbiamo pensato che oggi è proprio un giorno speciale.»
Questo articolo è stato pubblicato su Piazza Grande il 2 luglio 2014