di Massimo Corsini
Non è più un mistero ormai la sempre più difficile e precaria condizione in cui versa l’ospedale di Bentivoglio, sottoposto a tagli e ristrutturazioni d’organico che penalizzano fortemente offerta sanitaria e cittadini e la cui logica razionale di tali restrizioni risulta poco chiara per non dire discutibile. Il caso più eclatante è sicuramente quello della pediatria, ormai completamente smantellata, e che fino a poco tempo fa costituiva un vero e proprio fiore all’occhiello della sanità bolognese per non dire nazionale.
Il punto nascita rimane, ma negli ultimi tempi ha subito forti colpi in seguito a diversi incidenti che complicano i rapporti tra struttura ospedaliera e le necessarie coperture assicurative. Nel caso del pronto soccorso pediatrico in particolare, il disagio che si viene a creare risulta dallo sbilanciamento del servizio offerto esclusivamente sulla città aumentando i rischi delle urgenze a causa dei tempi di percorrenza.
Anche la lunga degenza sembra dover subire lo stesso triste destino della pediatria, mentre alla chirurgia è già stata accorpata la ginecologia e presto dovrebbe essere ulteriormente accorpata alla chirurgia di Budrio. È proprio relativa a quest’ultimo ambito la lettera di protesta, che suona come un appello disperato, di una cittadina di Funo che si rivolge a mezzi di comunicazione ed autorità competenti palesando quale sia l’umore del normale cittadino in casi come questi.
Sono Miriana Onofri, una cittadina di Funo di Argelato (Bo), scrivo questo appello con lo scopo di far conoscere un fatto importante e informare le persone su alcune importanti scelte che interessano tutti noi.
Semplicemente vorrei esprimere il mio parere su questo e richiamo in tal senso l’attenzione dell’Assessore Regionale alle politiche per la Salute, Dottor Carlo Lusenti, dell’Assessore Provinciale di Bologna Giuliano Barigazzi, del Direttore Generale Ausl di Bologna, Dott. Francesco Ripa di Meana, dei Sindaci del territorio tutti, degli Assessori al sociale e sanità dei vari comuni a noi vicini e di tutti i cittadini.
L’aspetto che sta diventando sempre più critico, insieme al lavoro, sul nostro territorio è oggi quello sanitario: i nostri ospedali di riferimento nella provincia di Bologna, San Giovanni in Persiceto, Budrio, Bentivoglio, sono per così dire in “via di smantellamento” (o almeno questo è quanto balza agli occhi di chi vede chiudere reparti interi) e se ne parla troppo poco.
Purtroppo per ragioni familiari ho avuto la possibilità di conoscere la chirurgia di Bentivoglio, diretta dal Professor Virzì, da anni diventato un illustre (ma credo unico in Italia, quantomeno per grado di specializzazione) centro specializzato nel trattamento chirurgico dei tumori dell’Apparato Digerente (stomaco, colon, pancreas, fegato, ecc.) e dell’addome da altra origine (ovaio, utero).
Borse di studio e ricerca sono state sostenute, negli anni, da libere donazioni di molti cittadini come me, per finanziare gli studi, che nel tempo hanno dato grandi risultati, e l’acquisto di attrezzature all’avanguardia.
L’esperienza di mia mamma è quella di tante persone: semplicemente approfondendo gli esami, a causa di un calo di ferro nel sangue, ha scoperto un tumore. Il suo era un tumore al colon, è stata quindi operata e salvata da questo male chiamato carcinosi peritoneale e adenocarcinoma al colon destro. Il peggior e più frequente tumore diffuso nell’addome, di fronte al quale altri ospedali comunicano ai famigliari la sola possibilità di qualche mese di vita, e null’altro.
In questo difficile percorso è stata assistita dai medici e dagli infermieri della chirurgia di Bentivoglio in modo eccellente e impeccabile. Ora, a quattro mesi dall’intervento, sta eseguendo la chemioterapia presso l’oncologia di Bentivoglio, reparto altrettanto efficiente, così come lo sono quello di medicina generale ed i gastroenterologi di competenza.
Sul nostro territorio la collaborazione tra l’Ospedale di Bentivoglio, Istituto Ramazzini e Hospice Seragnoli è consolidata con eccellenti risultati, invidiabili a livello nazionale e probabilmente mondiale.
A conferma di ciò la testimonianza di tante persone che ho conosciuto in questi mesi, operate e assistite nel nostro Ospedale di Bentivoglio, con lo stesso problema di mia mamma: Elisa da Murano (Venezia), Paola dalla Sardegna, Giuseppe dalla Sicilia, Mario dalla Puglia, Alessandro dal Piemonte ecc…. Tutti loro mi hanno detto che il nostro Ospedale è stato loro indicato come unico ad essere preparato ad eseguire questo tipo di intervento, laddove altrove non viene prospettata alcuna possibilità di trattamento.
Con tanto orgoglio lo chiamo il “nostro” Ospedale, vanto del nostro territorio e riferimento per tutti noi. Alla continua notizia di enormi tagli alla sanità i medici sono sempre “allertati” nel loro lavoro, questo crea purtroppo importanti conseguenze nella gestione dei reparti e spesso sono costretti a far prevalere il buon senso e l’umanità, oltre alla competenza ed alla professionalità, davanti a sempre nuove direttive, più stringenti, che arrivano a pensare di “abbandonare” certe realtà lasciando nella disperazione tantissime famiglie che lì hanno trovato una speranza. Questo è quanto si rischia, ad esempio, proprio per la chirurgia specialistica di cui parlavo sopra: interventi con un impatto economico importante messi a rischio dalla “razionalizzazione”, che in casi come questi si legge però “disperazione”.
Credo sia fondamentale far conoscere a tutti, anche nell’aspetto umano e non solo manageriale, la conseguenza di certe scelte, in particolare vorrei sollecitare chi è chiamato a fare scelte politiche e non solo aziendali, perché prenda in carico questo problema.
Faccio appello ai cittadini tutti, perché siamo tutti coinvolti, ed anche ai Sindaci, agli Assessori di competenza: nessuno pretende che tutto negli anni rimanga immutato, ma solo una gestione miope pensa di tornare indietro su risultati importanti, che sono stati il nostro vanto. Non possiamo pensare che quanto di buono è stato ottenuto negli anni vada perso o distrutto, bensì chiediamo venga “nutrito” e sostenuto.
In Provincia e Regione i dati dicono che all’Ospedale di Bentivoglio interventi chirurgici (così come le nascite) vengono gestite con risultati eccellenti, e positiva è sempre stata la reazione del territorio. Questo ci ha resi un territorio più ricco, e vogliamo difendere un preziosissimo bene comune: la Salute.