Emilia Romagna: i circoli del Manifesto chiamano, le liste civiche rispondono

19 Luglio 2013 /

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Liste civiche - Foto di La Carbonara Blog
Liste civiche - Foto di La Carbonara Blog
di Giovanni Moi
Il fenomeno delle liste civiche che operano fra Modena e Bologna comincia a destare interesse anche al di fuori della loro tradizionale area di collocazione. Se n’è parlato sabato 13 luglio 2013 al Centro “G. Costa” di Bologna nell’incontro dal titolo “Cittadini attivi, dai movimenti alle liste civiche”, organizzato dal Circolo del Manifesto in Rete. Moderatore del dibattito, Sergio Caserta, con la collaborazione del giornalista Loris Campetti del Manifesto.
Si dice spesso che in provincia le novità arrivano dopo. Nel caso della nascita dei movimenti civici sembra si stia seguendo il percorso esattamente contrario. Con la zona che va da Castelfranco nel modenese fino a Crespellano nel bolognese, in cui non c’è Comune nel quale non sia presente almeno una lista o un comitato di cittadini. Tutto il contrario della città di Bologna, dove il tentativo di costituire un movimento civico autonomo, invece, segna il passo. Lo si è visto all’indomani delle dimissioni del Sindaco Delbono quando furono organizzati i “Consigli fuori dal Comune”, assemblee a cui aveva partecipato un numero sempre crescente di bolognesi. Quando però si è trattato di concretizzare questo tipo di esperienza in una forma di organizzazione politica più strutturata, “ci si è arenati per l’incapacità di staccarsi dal modello partitico tradizionale”, ha ricordato Sergio Caserta. Insomma, in questo caso, sembra proprio che possa essere la “provincia” a fare da apripista alla grande città.

Ecco perché, dalle parti del capoluogo di regione, qualcuno guarda con molto interesse e, forse un po’ di invidia, rispetto a quello che sta succedendo negli estremi lembi della provincia al confine con Modena. Qui le cose sono andate diversamente e già a cominciare dalle elezioni amministrative del 2009. Quando nei Consigli Comunali della zona hanno fatto il loro ingresso almeno uno, ma spesso anche due, esponenti eletti in liste svincolate dai partiti tradizionali. Con una vistosa eccezione: Savignano sul Panaro, dove la Lista Civica “Insieme per Savignano” ha vinto la consultazione comunale con il 53% dei voti, spedendo all’opposizione il Pd.
Nel corso del dibattito svoltosi al Centro “G. Costa” di Bologna, ognuno ha portato la sua esperienza, diversa a seconda dei problemi legati al territorio ma con obiettivi spesso simili. Prendiamo ad esempio la questione delle cave: a Savignano il Sindaco “civico” Germano Caroli ha ridotto della metà la superficie estrattiva e ha imposto, caso più unico che raro, il pagamento dell’Imu ai cavatori. Rompendo così una tradizione politica in base alla quale gli amministratori incameravano gli oneri di escavazione, lasciando mano libera agli industriali della ghiaia. Silvia Santunione (che è anche Consigliere Comunale) e Claudio Carini della Lista Civica Frazioni e Castelfranco ha proposto la stessa cosa per Castelfranco Emilia ma, essendo in minoranza, ha visto la sua richiesta respinta.
Ciò non vuol dire che stando all’opposizione non si riesca a far passare nulla, anche se è molto difficile. A Bazzano “l’auto medica”, dopo anni di polemiche sulle file al Pronto Soccorso, è arrivata grazie soprattutto all’interessamento di Simone Rimondi, Capogruppo di Civicamente Bazzano. Comune, quello di Bazzano, che il prossimo anno non esisterà più perché confluirà insieme a Monteveglio, Castello di Serravalle, Crespellano e Savigno in un’unica entità amministrativa. Una decisione presa dalla Regione Emilia Romagna nonostante 2 dei 5 centri interessati abbiano espresso, in un referendum consultivo, parere sfavorevole alla fusione. Fusione che porterà alla nascita di “Valsamoggia”, il Comune unico a cui le liste civiche hanno deciso di rispondere presentando a loro volta, nelle elezioni del prossimo anno, un elenco unico di candidati che dovrebbe chiamarsi “Civicamente Samoggia”.
Se si esclude l'”isola felice” di Savignano, le liste civiche si ritrovano a fare i conti, duellando dai banchi dell’opposizione, con le Giunte guidate dal Pd: “Un partito rappresentato solo dai suoi amministratori” accusa Roberto Labanti e “che propone il dibattito su decisioni che in realtà ha già preso” aggiunge Maurizio Tedeschi, Consigliere Comunale savignanese. Eppure molti esponenti intervenuti nell’incontro di sabato scorso non hanno remore ad ammettere di provenire dal mondo della sinistra. Ma una sinistra che sembra aver perso di vista i principi di “partecipazione” e “ascolto delle esigenze dei cittadini”, che ugualmente le dovrebbero essere propri.
Questo post è stato pubblicato su La Carbonara Blog il 16 luglio 2013

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