Finanziamenti alle scuole private: non si può ragionare solo sulla massima convenienza

21 Maggio 2013 /

Condividi su

Comitato Articolo 33
Comitato Articolo 33
di Maurizio Matteuzzi, Università di Bologna
Antonio Polito, sul Corriere del 20 maggio (La scuola in ostaggio di una sfida ideologica), mi gratifica di una citazione da “il manifesto” a riprova dell’eccessivo crescendo di toni riguardo al prossimo referendum bolognese sui finanziamenti alle scuole privare (Il modus ponens, la Costituzione e un sacco di carbone).
Al di là delle disquisizioni tra “onere” e “finanziamento”, troppo sottili per me, ammetto, probabilmente per un mio difetto di intelligenza (non posso non confessare che mi vengono in mente subito il sesso degli angeli, il flogisto e il dibattito sulle forse vive), ritenevo e ritengo di avere dato un messaggio molto chiaro in quell’articolo: i problemi etici non si risolvono, almeno nella tradizione greco-latino-cristina, con l’analisi economica della massima convenienza, come fanno Stefano Zamagni, Virginio Merola e molti altri. Forse un discorso etico si potrebbe fare anche prescindendo dal “cosa costa di più”, e dal “cosa costa meno”, magari anche in tempi di crisi economica, almeno così mi pare di capire dai classici del pensiero etico, a cominciare, tanto per citare il più famoso, dalla Critica della Ragion Pratica.

L’accostamento alla mafia è un’iperbole, o, in termini matematici, un passaggio al limite; o, per un umanista, un paradosso; che tuttavia mi è parso efficace per esprimere quanto sopra. Antonio Polito, con delicatezza, mi mette in conto al negativo il mio certamente immeritato insegnamento di filosofia del linguaggio, rispetto al quale ho colpe sicuramente ben più rilevanti; un uso metaforico e immaginifico, aliquandiu, potrebbe essere concesso anche a noi…

Aiutaci a diffondere il giornalismo libero e indipendente.

Articoli correlati