Unione Terre di Pianura, una frattura che in provincia di Bologna riflette conflitti nazionali

2 Aprile 2013 /

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Unione Terre di Pianura
Unione Terre di Pianura
di Sandro Nanetti
Nell’Unione Terre di Pianura sorgono contrasti tra i sindaci di Granarolo, Budrio, Minerbio e Baricella e il loro collega di Castenaso. I primi quattro comuni fanno già parte del raggruppamento mentre Castenaso dovrebbe entrare ma il suo primo cittadino, a dire degli altri, si mostra reticente ad aderire all’associazione nonostante una delibera in tal senso approvata dal suo consiglio comunale.
Sembrerebbe una diatriba di interesse locale ma, andando più a fondo, si possono leggere in questi bisticci i riflessi della situazione interna al PD dopo le primarie e, soprattutto, dopo le elezioni politiche. Posto che tutti i sindaci interessati sono targati PD, quello di Castenaso fu il primo a definirsi renziano e a dimostrare nella sua azione amministrativa sia una certa discontinuità con il passato sia una discreta autonomia dalle imposizioni di Via Rivani.
Non è quindi un caso che la maggioranza di centrosinistra del consiglio comunale si sia “sfarinata”: due consiglieri sono usciti e hanno formato un autonomo nuovo gruppo insieme a un altro consigliere ex DS che, causa contrasti con i locali esponenti PD, aveva preferito farsi eleggere nella lista che vede insieme civici e iscritti a partiti di centrodestra.

Non è un caso che anche i residui componenti della maggioranza di centrosinistra si dimostrino spesso in contrasto tra loro e che nelle loro contraddizioni possano agevolmente incunearsi i consiglieri di opposizione della suddetta lista civica e del MoVimento 5 Stelle. L’ultimo consiglio comunale del 26 marzo aveva come oggetto principale le scelte di politica informatica in relazione alla prevista adesione all’Unione Terre di Pianura.
Il comune di Castenaso aveva nel passato aderito a un’altra associazione intercomunale, quella della Valle dell’Idice, per poi uscirne data la rilevata non omogeneità tra i territori. L’adeguamento dei servizi informativi e la successiva uscita avevano comportato una spesa non recuperata. Passare alle Terre di Pianura significa procedere a una diversa organizzazione del Ced , con nuovi programmi e nuovi server e di qui altre spese. Spese giudicate da Sermenghi non sufficientemente giustificate tanto da fargli preferire come partner la società Lepida che già supporta la regione Emilia Romagna e proporre la sua scelta al consiglio comunale con un’apposita delibera.
Al momento del voto sono così emersi, come nel passato, tutti i contrasti interni al PD: un assessore e una consigliera bersaniani si son fatti uccel di bosco, un’altra si è astenuta e la delibera è stata approvata da una risicatissima maggioranza dato che intanto i consiglieri di opposizione se n’erano usciti dall’aula. Nei giorni precedenti aveva fatto scalpore la rinuncia del comandante della polizia municipale di Castenaso a coordinare l’unificazione delle polizie municipali di Castenaso, Granarolo e Budrio.
Un comunicato congiunto di Movimento 5 Stelle e lista civica mette impietosamente in luce le incertezze e le lacune con cui si presenta la scelta di unificare alcuni servizi comunali senza avere elaborato preventivamente un piano che definisca organigrammi, procedure e, non ultimo, i costi dell’operazione. Alcuni esponenti dell’opposizione sostengono che il tutto risponda ad una volontà del PD provinciale di “normalizzare” i comuni all’interno di un ente superiore più controllabile e tale da attutire iniziative autonome degli esponenti del PD meno in linea con la segreteria.
Sicuramente nel partito, a livello comunale e provinciale, sono iniziati rese dei conti e riposizionamenti.

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