Nella prossimità del Sacrario dei caduti della Resistenza, costeggiando piazza Nettuno, dal sound system del furgone partono le note di una vecchia canzone interpretata da Radici sul cemento: “Marciavamo con l’anima in spalla nelle tenebre lassù / Ma la lotta per la nostra libertà il cammino ci illuminerà / Non sapevo qual era il tuo nome, neanche il mio potevo dir / Il tuo nome di battaglia era Pinin ed io ero Sandokan…”. Dietro allo striscione di testa “Contro tutti fascismi / Contro riarmo guerra e crisi / Free Palestine”, su via Rizzoli, per la manifestazione antifascista organizzata ieri per il 25 aprile sfilano migliaia di persone. Imboccata la via Ugo Bassi, il camion che anticipa il blocco finale dell’enorme sifilata deve ancora transitare sotto le Due Torri.
Abbiamo provato a contarle/i le/i manifestanti, poi, ad un certo punto, abbiamo lasciato perdere: impresa impraticabile. Chi sfilava non stava agli ordini della “sobrietà”, ma nemmeno era troppo ordinato: c’era un continuo andirivieni, un continuo voltarsi, un saltare da ballo di San Vito per vedere dove era finita la testa e quando sarebbe arrivata la coda, senza riuscire a capire dove iniziasse e dove finisse quel chiassoso corteo. Un vero e proprio fiume in piena, un’esondazione gioiosa, diversa da quelle climatiche che siamo stati costretti a subire di questi tempi.
Un’esondazione che ha rotto gli argini “deboli” che dovevano rappresentare, dietro i rispettivi striscioni, le diverse sensibilità politiche della manifestazione, con slogan e parole d’ordine differenti. Ma di tutto questo in pochi se ne sono accorti.
Del resto, sugli striscioni più grandi, quelli che dovevano solcare i tre o quattro spezzoni distinti in cui il corteo si era dipanato all’inizio, nella necessità della sintesi, avevano stampate sulla tela slogan condivisibili e abbastanza simili. Del primo abbiamo già scritto, gli altri, in ordine di progressione: “Stop sfratti, case per tutte/i”, “No Ddl Sicurezza”, “Partigiani di pace”, “Partigiani e partigiane contro guerra, riarmo e decreto sicurezza”.
Non ci interessa elencare collettivi, centri sociali, organizzazioni, sindacati di base presenti, ci preme sottolineare che la densità e il senso della manifestazione hanno avuto come caratteristica pregnante la presenza di giovani e giovanissime, ragazze e ragazzi che già si erano affacciate/i con la loro “ventata di aria fresca” alle ultime mobilitazioni antifasciste ed antirazziste in città, ma che in questo 25 aprile hanno preso la scena, forgiate probabilente in queste settimane dal “sorvegliare e punire” con cui studenti e studentesse delle superiori hanno dovuto fare i conti per contrastare i provvedimenti “anti-occupazioni”. Si tratta di una soggettività giovanile indisponibile al restringimento delle libertà proprio del securitarismo del governo Meloni, che sta convintamente con la Palestina contro il genocidio di Netanyahu, del suo governo e dell’esercito israeliano, che non vuole la guerra e il riarmo degli Stati, che si batte per la giustizia climatica, per il diritto all’abitare, per una formazione non asservita alle logiche aziendaliste e guerrafondaie, contro la precarietà sociale.
Insomma, quella “massa critica” da cui da tempo si auspicava l’apparizione ha fatto irruzione con tutta la sua esuberanza.
Queste cose non si leggeranno sulla stampa mainstream del giorno dopo, assisteremo alla solita conta delle bandiere bruciate, delle scritte tracciate, delle uova lanciate…. delle tante persone (giovani) le tracce saranno flebili, quasi invisibili… Per chi c’è stato in quel corteo, invece, una bella iniezione di energia è arrivata… Altro che celebrare la Resistenza con i soldati e le soldatesse in parata, a pochi metri di distanza da cattive compagnie come le/gli esponenti di Fratelli d’Italia.
L’antifascismo non è un attributo neutro dell’azione politica, non è un insieme di valori distaccati dal contesto storico (da conservare nelle teche), è una scelta di campo (di parte), di scontro e di conflitto contro il fascismo di ieri e i fascismi di oggi.
Questo articolo è stato pubblicato su Zic il 26 aprile 2025