Martedì 26 novembre alle ore 17.30, presso la Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio a Bologna, Il manifesto in rete ospita la presentazione del nuovo libro di Pier Giorgio Ardeni “Le classi sociali in Italia oggi” (Laterza). (QUI la locandina con tutte le informazioni e i dettagli dell’evento).
All’incontro sarà presente l’autore in discussione con Stefano Fassina (ex deputato, Ass. Patria e Costituzione). Introduce Paolo Dadini (il manifesto in rete), modera il dibattito Cristina Gaggioli (ex impiegata GD Coesia). Pubblichiamo di seguito la recensione del nostro socio Romolo Calcagno al libro di Ardeni
Il libro di Ardeni è uno strumento prezioso per comprendere l’oggi e orientare chi non ha intenzione di rinunciare alla storia e alla politica.
E’ un alleato per tutti quelli che hanno intuito da tempo le affinità che emergono tra ricercatori precari, i contratti da lavoro interinale, i supplenti delle scuole, i neet, i camerieri e gli agricoltori stagionali, le ritenute d’acconto, le partite iva forzate, i part time involontari e la -mai scomparsa- classe operaia.
Ardeni ha il merito di scomporre e depotenziare la narrazione che ci vorrebbe tutti self made men and women e riportare le condizioni di vita reali di milioni di persone nell’antico/attuale concetto di classe sociale. Lo fa, in un percorso teorico che interseca Marx e Weber agli studi dei grandi sociologi italiani (Labini, Pizzorno, Trigilia, Gallino, Paci, Schizzerotto) e internazionali (Goldthorpe, Bourdieu, Piketty).
Le classi sociali esistevano ed esistono; e per dimostrarlo il professore di Economia politica e dello sviluppo di UniBO ci mostra i dati, le statistiche, i numeri. Un’analisi quantitativa dal dopoguerra ad oggi difficilmente confutabile e capace di sostenere altrettante inferenze qualitative, politiche, sociali e storiche.
“Le classi sociali in Italia oggi” diventa allora una vera e propria cassetta degli attrezzi per tutti quelli che si sono stancati di interpretare le attuali disuguaglianze con le fumose categorie del post-moderno e del neoliberismo.
Direbbe Althusser : un’analisi concreta della situazione concreta- a partire dal recupero oggettivo delle definizioni. Una lettura, allo stesso tempo, articolata e netta della società, che riconnette i margini e le periferie e ricompone le strumentali dimensioni cui hanno relegato le disuguaglianze (identitarie, culturali e di genere) – in una cornice unica di lotta di classe.
Un primo passo per orientarne altri, capaci di studiare ancora più a fondo le condizioni reali delle singole componenti della nuova classe operaia e magari offrire loro un orizzonte, una prospettiva -politica, sindacale e di rappresentanza – di fronte alla crisi strutturale dell’attuale democrazia liberale. Romolo Calcagno