Adriano Turrini ci ha lasciati, prematuramente e all’improvviso, ancora pochi giorni fa ci siamo scritti per commentare alcune vicende bolognesi e per la nostra Manifesta. È un grande dolore quando scompare una persona cara, anche se con l’età il sentimento è più di amarezza e disincanto per l’inevitabilità di queste tristi notizie. Adriano è stato un cooperatore di rilievo, impegnato a dirigere importanti imprese e organizzazioni. L’ho conosciuto come presidente della Lega di Bologna e abbiamo collaborato insieme per la difficile gestione e mantenimento in vita del quotidiano il Domani, impresa pressoché sovrumana, alla fine condotta in porto con la stabilizzazione finanziaria, anche se poi in seguito ebbe vita ancora travagliata fino alla fine ingloriosa. In quelle vicissitudini ho avuto modo di capire che era un manager con significativi risvolti di umanità che non sempre sono rinvenibili nella “fauna cooperativa” abitata da esseri molto diversi. Adriano era una persona molto misurata nei toni, non alzava mai la voce, anche quando non era d’accordo lo diceva a voce bassa, sembrava quasi scusarsi di esprimere un’opinione diversa. Posso dire che è stato se non l’unico, uno dei pochissimi dirigenti cooperativi che negli ultimi quindici anni ho visto impegnarsi in prima persona su temi di carattere sociale e politico.
Nel 2011 gli proponemmo di partecipare ad un evento per raccontare a Bologna chi era Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica nel Cilento, ucciso in circostanze non ancora chiarite, sicuramente da mano che voleva interrompere il suo grande impegno per il territorio.
Con il suo sostegno e la diretta partecipazione, svolgemmo un’indimenticabile presentazione in cineteca comunale del cortometraggio “al di la del mare” di Luca Pagliari sulla figura del sindaco, a cui partecipò tutta la famiglia Vassallo, le autorità locali, quelle bolognesi e regionali e un pubblico entusiasta oltre i limiti di capienza della cineteca.
Da lì nacque un proficuo gemellaggio che dura ancora, tra il Comune di Bologna e quello di Pollica e tra le due comunità, cui la Coop Adriatica non fece mancare il proprio impegno e quello personale di Adriano.
Lo invitammo qualche anno dopo ad un incontro alla Manifesta per discutere di EXPO – EATALY – FICOmodelli di sviluppo o l’altra faccia del capitalismo predatore?* Un argomento non semplice per il rappresentante della cooperativa azionista di riferimento della problematica e molto discussa impresa cultural commerciale che ebbe poi vita assai incerta ed oggi è alle prese con una difficile scommessa di rilancio. Anche in quell’occasione non si tirò indietro e venne a discutere in campo aperto, certo difendendo le sue convinzioni ma senza iattanza, e lo apprezzarono.
Era chiaramente un riformista di sinistra, come lo definisce Fausto Anderlini, ma avercene…! Insomma Adriano è stato fino all’ultimo un compagno cooperatore che ha cercato di contemperare, la funzione di dirigente di una grande cooperativa, con la conservazione di principi, comportamenti ed anche scelte concrete ispirate ai valori del cooperativismo più autentico.
Posso dire che ci mancherà molto, penso che mancherà moltissimo soprattutto alla sua famiglia cui era tanto legato. Sono però quelle persone che ci fanno continuare ad andare avanti nonostante le traversie e i dispiaceri di questo tempo così complicato. Ciao Adriano.
Manifesta 2015, un dibattito assieme ad Adriano: