di Piergiovanni Alleva, Vittorio Bardi e Sergio Caserta
L’approssimarsi della scadenza delle elezioni regionali dell’ER, fissate per il 26 gennaio 2020, acquista un significato di straordinaria importanza per i suoi riflessi anche a livello nazionale. Non a caso la destra ha coniato lo slogan “espugnare l’Emilia-Romagna”. Il quadro politico nazionale, di estrema incertezza per gli smottamenti interni ai due fronti, rende del tutto verosimile l’indicazione dei sondaggi demoscopici che valutano in ambito regionale lo scarto fra i due schieramenti dell’ordine dell’1% o 2%.
In questo quadro è assolutamente necessario evitare la dispersione di voti attraverso una lista unitaria, antifascista, delle forze a sinistra del PD, aperta alla società civile, con una sua autonoma identità programmatica. A questa prospettiva, concretamente realizzabile, l’AER potrà dare il suo valido apporto.
È importante pertanto evitare chiusure pregiudiziali che si tradurrebbero in un obiettivo supporto al successo di questa destra reazionaria.