Bologna, vuoti a perdere: la città tra il dire e il fare (urbanistica)

24 Novembre 2018 /

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di Brunella Guida, consigliera di Coalizione Civica per Bologna per il Quartiere Navile
Da circa un anno Coalizione Civica per Bologna, grazie allo studio dell’architetto Piergiorgio Rocchi – referente del Gruppo Urbanistica di Coalizione, ha pubblicato una mappatura dei numerosissimi edifici in disuso e abbandono e delle aree dismesse presenti a Bologna.
Abbiamo chiamato questi luoghi vuoti urbani proprio a contrassegnare la divaricazione esistente tra il richiamo continuo dell’Amministrazione bolognese al principio della ‘rigenerazione urbana’ e una prassi amministrativa che, al contrario, continua ottusamente ad affidarsi alla speculazione edilizia da un lato e, dall’altro, all’abbandono e inutilizzo di risorse. Salvo poi stupirsi della sensazione di degrado diffuso che questi “vuoti” possono creare.
La mappatura, che è in continuo divenire, anche grazie alle segnalazioni di cittadini e cittadine dei vari quartieri, ha censito sinora 326 vuoti, di cui circa il 36% di proprietà pubblica. La lettura dell’intero studio consegna al nostro quartiere Navile il primato della presenza di questi vuoti urbani (con una presenza di ben 78 edifici, di cui ben 22 di proprietà pubblica).

Questi 78 luoghi, che vanno dal punto 284 del piccolo fabbricato dell’ex distributore di benzina di via Corticella (che ha avvelenato il suolo anche dei condominii attigui all’area), al punto 6 dell’enorme area dell’ex Caserma Sani (il cui recupero è stato tanto sbandierato all’inizio del mandato, quanto straordinariamente rimosso dall’attualità). Ecco, a proposito dell’ex Caserma Sani val la pena uscire dalla rimozione ricordando che era previsto in quel progetto anche un grande investimento in termini di edilizia sociale… Che fine ha fatto?
Eppure le cronache di oggi ci parlano di uno ‘straordinario’, quanto sconosciuto, sin ora, piano di investimenti sull’edilizia sociale residenziale. A quanto pare l’Amministrazione farà ‘case popolari’ disboscando un centinaio di alberi ai prati di Caprara (con quali investimenti non è chiaro). Poi, per compensare le preoccupazioni ambientaliste del Comitato Rigenerazione No Speculazione, si occuperà delle preoccupazioni oncologiche dell’ex Consigliere Bernardini, attraverso il ‘disboscamento’ di XM24.
Sempre nell’ex mercato il Sindaco farà altre case popolari (ma non era una caserma?) – ma attenzione! – non nei lotti H e N dell’ ex Mercato Navile (quelli del fallito bando del 2016, per intenderci), ma nel lotto F, attraverso una convenzione con le ditte costruttrici del nuovo studentato privato che sorgerà in via Serlio area Ex Fervet (una torre di circa 16 piani più 4 per circa 500 alloggi per quegli studenti che potranno permettersi un presumibile canone mensile intorno ai 700 e passa euro).
Quest’ultima cosetta, appena appena impattante, si realizzerà anche attraverso una, anche qui, inedita operazione (ma quante cose nuove!) in cui gli standard e le compensazioni urbanistiche per la zona interessata dalla costruzione dello studentato saranno invece attuate in un’altra zona del quartiere.
Difficile raccapezzarsi, lo so… Ma, insomma, abbiamo iniziato parlando di vuoti urbani e delle possibilità e potenzialità del loro riutilizzo sociale, ma è veramente complicato recuperare lo straordinario vuoto a perdere delle politiche urbanistiche di questa Amministrazione.

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