Da quali pulpiti viene la predica alle misure del Def
- / 12 Ottobre 2018
- / Economia
di Roberto Romano
Le misure delineate dal governo, invero discutibili e non proprio coerenti con la crescita, non possono variare la crescita potenziale e, quindi, peggiorerebbero i saldi pubblici. Citando Ligabue ยซla storia si riscrive in economiaยป. Se l’economia registra dei tassi di crescita pessimi, quelli europei e nazionali sono veramente pessimi, perchรฉ non fare una manovra espansiva?
La finanza pubblica trattata come un bilancio aziendale e non come strumento di politica economica รจ insopportabile. Gli economisti dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) presentano qualche contraddizione nelle loro analisi, ancorchรฉ condivisibili: ยซLe previsioni sono troppo ottimistiche โฆ e ci sono forti rischi al ribasso portati da una congiuntura troppo debole e dalle turbolenze finanziarieยป. Nella documentazione disponibile si legge anche che รจ in discussione ยซla dimensione – ma non il segno – dell’impatto della manovra sul quadro macroeconomicoยป. Quindi anche l’Upb percepisce che qualcosa non funziona, pur operando nel quadro del Fiscal Compact.
Un’istituzione rispetta sempre le norme, ma non ha mancato di far notare che il segno – le intenzioni di crescita – non รจ propriamente sbagliata. Sebbene sia vero che ยซla storia non si ripete, ma fa rima con se stessaยป (M. Twain), le condizioni per una grande crisi ci sono proprio tutte e non sarร scatenata dal modesto deficit strutturale dell’Italia (1,7% per il triennio). Tutte le istituzioni pronte a criticare il deficit italiano non hanno proprio compreso la connessione tra finanza ed economia reale.
Il debito privato e non quello pubblico รจ aumentato spaventosamente ed รจ illiquido. Per quanto strano possa apparire, dobbiamo prepararci ad un’altra crescita del debito pubblico per pubblicizzare il debito privato come รจ accaduto nel 2008-9. Dobbiamo aspettare che la Regina Elisabetta II riformuli la domanda ยซPerchรฉ nessuno ha previsto la crisi finanziaria?ยป.
Come se non bastasse, il Fmi reitera il solito ritornello: il possesso di titoli pubblici nel portafoglio delle banche รจ un pericolo per l’economia. Se un paese indebitato รจ attaccato dalla speculazione, le banche imploderebbero compromettendo l’equilibrio economico e dei conti pubblici, scaricando la crisi del debito sull’euro. Il problema non รจ la regolamentazione della speculazione, piuttosto sono i titoli pubblici che, per definizione, sono titoli liquidi a differenza delle obbligazioni e delle azioni. Il consenso sistemico di critica verso il deficit del governo lascia piรน di un sospetto. Sembra quasi che in molti non vedono l’ora che arrivi la Troika, dimenticando che l’Italia non รจ la Grecia. Si utilizzano gli stessi strumenti persuasivi utilizzati con la Grecia, vuol dire che la Storia non ha insegnato nulla. Niente deve cambiare. Il debito pubblico deve diminuire punto e basta, nonostante il denominatore diminuisce e non permette di ridurre il rapporto debito/Pil. Il problema non รจ la disoccupazione, la riduzione delle prospettive di crescita, la stagnazione secolare indotta anche da un problema demografico – invecchiamento della popolazione – che pregiudica il capitale e il lavoro.
Se fossi ministro dell’Economia avrei fatto una manovra molto diversa; avrei utilizzato l’output gap potenziale come strumento di persuasione. Piรน precisamente: utilizzo il modello econometrico dell’Ocse e/o del Fmi per calcolare il Pil potenziale, che รจ molto piรน ampio del modello deflattivo e pauperistico della
Commissione, e sulla base di questa differenza avrei impostato la manovra economica. Ricordo che l’Italia ha giร raggiunto il pareggio di bilancio strutturale da tempo se utilizzassimo questi modelli. La Commissione europea si era impegnata a ridiscutere questo modello ma deliberatamente ha fatto cadere questa riflessione perchรฉ il Fiscal Compact รจ indiscutibile. Padoan dovrebbe conoscere molto bene questo non banale particolare. Avrei riscritto per intero gli incentivi alle imprese a favore dell’industrializzazione della ricerca pubblica, collegandola all’assunzione dei nostri giovani fin troppo formati rispetto alla domanda delle imprese, agendo anche sulla legge Fornero che รจ un vincolo strutturale alla crescita del Paese. Poche cose ma mirate.
Rimane il fastidio di certe critiche, quasi che la presenza della Troika fosse meglio di qualsiasi altro governo. Una nota a margine: le clausole di salvaguardia chi le ha inventate? C’รจ qualche responsabilitร dei governi responsabili?
Questo articolo รจ stato pubblicato dal quotidiano Il manifesto l’11 ottobre 2018