Bologna: Labas, l'uso sociale dei luoghi cittadini e l'ottusità della politica

4 Settembre 2017 /

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di Sergio Caserta
La vicenda della caserma Masini e l’espulsione manu militari di Labas pone un problema di carattere generale: la politica in senso alto e ampio serve proprio a cambiare la realtà, attraverso il cambiamento di regole e norme. Cos’altro è la pianificazione pubblica, quando ben fatta, se non confermare e/o modificare la destinazione d’uso di porzioni di un territorio, spazi o edifici per dare una destinazione coerente col progetto che la cittadinanza (qui la differenza) ha scelto? La modifica di destinazione d’uso della caserma Masini, luogo di proprietà pubblica all’origine, non dimentichiamolo, secondo gli intendimenti del Comune diverge radicalmente da ciò che una parte largamente maggioritaria della popolazione residente e non residente a Santo Stefano e nell’ intera città ha mostrato di prediligere.
Un uso socialmente utile e non un uso meramente profittevole, ammesso che lo sia, quello previsto. Labas ha dimostrato che si può trasformare un luogo abbandonato in un corpo vivo e integrato nel territorio e nella comunità. Ciò è molto piu’ importante anche sul piano di un’economia pubblica complessiva di un altro albergo o di residenze di lusso o di un parcheggio. Attenzione questo confronto, pone un tema ancor piu’ generale: chi è padrone delle decisioni…il popolo oppure solo la classe dei suoi rappresentanti? Se le volontà divergono fortemente come in questo caso, non è più saggio sospendere ogni decisione e ripensare, l’intera questione?

D’altro canto, proprio in questi giorni si sta discutendo in Regione, la proposta della giunta Bonaccini, di una nuova legge di uso gestione del territorio (attenzione non una vera legge urbanistica), che mette al centro attraverso slogan attraenti ma privi di coerenza, come riduzione del consumo di suolo o partecipazione, l’interesse edificatorio dei possessori di diritti su parti di territorio e/o edifici, cosicché questi interessi, divengono essi la fonte pressoché unica delle decisioni pubbliche. L’interesse generale con questa proposta diventa elemento fortemente minoritario, fino a scomparire. Ecco che la battaglia per mantenere Labas dov’è, assume un valore più generale per il futuro stesso delle città e della qualità della vita dei cittadini.

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