di Mauro Chiodarelli
Il 2016 non è stato un anno facile per la nostra associazione. Più volte ci siamo chiesti se proseguire ancora in questa avventura. Ironia, erano più gli altri che noi stessi a chiederci di non mollare. Le fila si sono assottigliate per la perdita parziale della spinta originaria, per le difficoltà del vivere quotidiano, che lasciano sempre meno spazio al tempo liberato, ed per l’affastellarsi di battaglie che ci hanno portato altrove.
Ma è anche una crisi di denari e di idee. Ho usato questo ordine perché l’affanno nel garantire il sostentamento economico ci porta a muoverci senza un ragionamento preciso e questo ci annacqua in un indistinto politico-culturale. Resta comunque difficile tracciare una rotta. Il 2016 ci ha regalato, però, al suo finire, una vittoria inaspettata al referendum (qui a Bologna abbiamo pure perso), sia per quantità che per qualità.
Una vittoria di cui dobbiamo ringraziare tutti coloro che si sono spesi fino all’ultimo minuto nella campagna referendaria, ma soprattutto i giovani che in stragrande maggioranza hanno votato no. C’è una generazione, una nuova opposizione (?), con cui non riusciamo a dialogare ma che ci sa stupire.
Forse le distanze, generazionale e di vissuto, in un tempo che corre sempre più veloce, sono tali che non ci è dato altro che di raccontare loro i nostri sogni e le nostre battaglie, perse e vinte, di un tempo in cui abbiamo provato a scalare il cielo, di una storia che non può finire fino a quando ci sarà ingiustizia nel mondo, e personalmente, di cosa vuol dire essere comunisti; senza nostalgia ma con l’orgoglio di esserci battuti per un mondo migliore per tutti, costantemente dalla parte dei più deboli.
Non siamo stati immuni da errori e cedimenti, ma non siamo mai passati dall’altra parte della barricata. Ai giovani chiediamo di occupare i nostri spazi, di indicarci le iniziative da promuovere, di alimentare il nostro blog. Questo è l’anno del centesimo anniversario della Rivoluzione di Ottobre, che, se anche tradita, ha cambiato la storia, e del cinquantesimo della morte del Che, che ha combattuto fino alla fine per la liberazione degli oppressi. Non ce ne dimenticheremo.
Anche il 2017 non sarà un anno facile, ma ho il presentimento (speranza nascosta) che segnerà un cambiamento. Noi ci impegniamo a resistere, ma voi dovete aiutarci a farlo.
La tessera annuale dell’associazione costa dieci euro e nel caso decidiate di sottoscriverla, potete farlo venendo alle nostre presentazioni, a cominciare dalla prossima, oppure alle riunioni settimanali che si tengono di norma al lunedì alle 18.00, oppure attraverso un bonifico o con il sistema paypal che trovate sul sito.
Saremo ben lieti di inviarvi la nostra tessera-talpa. Ci auguriamo con voi un duemilasedici di pace (mai tanto a rischio) di lotte e di cambiamenti di cui c’è urgente bisogno. Hasta la victoria siempre.