Gli aspetti sociali del voto al referendum del 4 dicembre in Italia e a Bologna

12 Dicembre 2016 /

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a cura di Bruno Moretto, Comitato la scuola vota No Bologna
Tante sono le cause del voto al referendum costituzionale. Fra queste è molto interessante la componente sociale. E’ già stato evidenziato che le percentuali maggiori di NO si sono avute nelle regioni insulari e meridionali. Questa immagine è molto esemplificativa al riguardo. Le regioni con reddito pro capite più basso sono state quelle che hanno votato maggiormente per il NO.
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Analizzando il voto bolognese si può notare un fenomeno analogo. Le zone con percentuali di SI maggiori sono quelle a reddito più alto. Non a caso la percentuale maggiore di SI si ha nella zona dei colli (59,69%). La percentuale maggiore di NO si ha in zona Bolognina (52,14%). In altre zone popolari come San Donato, Lame, Santa Viola, San Vitale o prevale il NO o il risultato è testa a testa.
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L’Istituto di ricerca Cattaneo di Bologna si pone la domanda se questo referendum non sia stato un referendum sociale, per cui, tenuto conto del risultato complessivo a Bologna, che vede il SI prevalere con il 52,23% dei voti, l’analisi dell’Istituto Cattaneo mette in evidenza la correlazione fra il voto e il reddito, che risulta molto evidente:
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A proposito di dettaglio impressiona l’analogia nella distribuzione territoriale fra il voto del 4 dicembre e quello al referendum consultivo del 26/05/13 che fu vinto da chi si opponeva ai finanziamenti comunali alle scuole private con il 59% dei votanti. Anche in quel caso le percentuali di voto più alto contro i finanziamenti pubblici alle scuole private si ebbero nei quartieri più popolari della zona nord est. Questa mappa è più dettagliata ed evidenzia il voto per sede di seggio. Le zone colorate più in rosso sono quelle con percentuali contro i finanziamenti sopra il 50%, quelle in giallo e arancio sotto.
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La correlazione fra voto per sede di seggio, analizzata dal Comitato art. 33, e reddito allora fu impressionante. La linea verde rappresenta il reddito, quella blu il voto contro i finanziamenti alle scuole private. Questo fenomeno si è evidentemente ripetuto il 4 dicembre.
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Il voto dei giovani colpiti da una disoccupazione al 36% e, per i “fortunati” da una condizione lavorativa basata sui voucher conferma la radice sociale del voto al 4 dicembre. A livello nazionale il voto è stato clamoroso:
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Anche a Bologna lo studio dell’Istituto Cattaneo conferma questa tendenza:
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Per quanto riguarda la correlazione fra voto di appartenenza alle ultime elezioni comunali e voto al referendum si può osservare come nelle zone che votano solitamente centro destra e cioè quelle più ricche il SI ottiene più voti di quelli ottenuti a giugno dal PD, mentre in tutte quelle più popolari ne ottiene meno. Nell’intera città il SI ottiene il 5,4% di voti in meno di quanti ne aveva raggiunto Merola al ballottaggio.
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Conclusione: tutti i dati riportati inducono a sostenere con cognizione di causa che il fattore che ha più inciso sul risultato del 4 dicembre sia stato quello sociale. I ceti meno abbienti e più penalizzati dalla crisi economica hanno voluto lanciare un chiaro messaggio di insoddisfazione per le politiche economico sociali del governo.
Questo articolo è stato pubblicato dal quotidiano Scuola e Costituzione

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