Bologna: Agorà per il NO al referendum

4 Ottobre 2016 /

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di Ritmo Lento
Il circolo Arci Ritmo Lento di Bologna ha dato avvio a una campagna informativa per il No al referendum costituzionale del 4 dicembre. Il lancio della campagna è avvenuto lo scorso 1 ottobre, in via Rizzoli, attraverso la messa in scena di un flash mob chiamato “Agorà per il NO: per un 4 dicembre (Ri)costituente”. Qui il video mandato in diretta su Facebook.
“Abbiamo deciso di attivarci sin dalle prossime settimane per informare la cittadinanza bolognese sulla negatività della riforma Renzi-Boschi. Ci mobiliteremo affianco ai comitati per il NO e a tutti i soggetti interessati a costruire momenti di discussione in città. Organizzeremo delle attività culturali e ludiche presso il nostro circolo, “agorà per il NO” in ogni quartiere bolognese, volantinaggi porta a porta, uno sportello di ascolto per raccogliere nominativi dei fuorisede impossibilitati a far ritorno presso il Comune di residenza, al fine di garantire loro la possibilità di votare a Bologna”, dichiarano le attiviste e gli attivisti di Ritmo Lento.
“Il Governo ha dettato ad un Parlamento di nominati un nuovo assetto costituzionale antidemocratico, che insieme alla legge elettorale Italicum porta all’instaurazione di un premierato assoluto. Il Senato non viene abolito e mantiene importanti prerogative costituzionali, ma i cittadini non hanno più il diritto di eleggere direttamente i senatori.

Inoltre non possiamo accettare la limitazione delle autonomie locali tramite la cd ‘clausola di supremazia’ dello Stato centrale, così come è inaccettabile la subordinazione del dibattito parlamentare ai tempi imposti dal Governo, come la complicazione del procedimento legislativo e il rischio che si creino conflitti di attribuzione tra le due Camere. Per questi e per tanti altri motivi ci attiveremo per coinvolgere tutta la cittadinanza, perché a noi non ci basta la vittoria del NO, ma sentiamo la necessità di costruire processi di democrazia reali e permanenti sulla nostra città per tornare a decidere sulle nostre vite e sul nostro futuro.” – continua Ritmo Lento – “La nostra generazione non ha mai visto garantiti i propri diritti costituzionali, a cominciare dal diritto allo studio. Siamo giovani cresciuti in una crisi economica causata dagli stessi poteri economici e finanziari che hanno preteso questa riforma e che ora la sostengono attivamente. Il ceto politico che sostiene questa manomissione delle garanzie costituzionali è lo stesso che ci condanna alla precarietà tramite provvedimenti come il Jobs Act; lo stesso che vuole svendere e inquinare il nostro ambiente con lo Sblocca Italia; ed è lo stesso che con la Buona Scuola sta trasformando le nostre scuole in aziende governate da un preside-manager. Faremo campagna per il NO convintamente perché abbiamo subito le politiche di austerità degli ultimi anni e non vogliamo farci più prendere in giro”.

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