di Silvia Lolli, candidata alla presidenza quartiere Borgo e Reno per Coalizione civica Bologna, grafica di Antonio Bonomi
Il quartiere Borgo e Reno ha una mobilità che in molti punti oggi presenta delle criticità sia stagionali (l’autostrada A1 che si deve immettere nella A14 e nella A13 d’estate è certamente una fonte di inquinamento) sia quotidiane; innanzi tutto la presenza dell’aeroporto Marconi che, per mantenere un’economia di scala sostenibile economicamente, può solo ampliare il suo traffico, poi la forte urbanizzazione degli ultimi 20 senza prevedere ampliamenti di vecchie strade e sviluppo di mobilità diversa (Via Emilia, Via Battindarno, Via della Barca, Via Triumvirato, Via Caduti di Casteldebole, lo stesso asse dell’ottantanove….), stanno producendo in molte ore della giornata traffico intenso.
Poi c’è l’annosa questione del People Mover un progetto che fin dal suo nascere ha fatto perdere tempo prezioso, anche a causa delle difficoltà a reperire risorse dal settore privato per sostenere il project financing; sarebbe stato sufficiente dare efficienza e rimodernare il trasporto su rotaia che esisteva già a Bologna. Si sarebbe speso molto meno e avremmo già un sistema pronto e più efficiente per la città metropolitana.
Recuperare la cinta ferroviaria che i nostri padri avevano oculatamente costruito in una città storicamente sempre al centro dei traffici italiani ed europei, doveva essere, ma speriamo lo possa essere ancora, una priorità per gli amministratori pubblici bolognesi e regionali. Finora però non è andata così. Sappiamo che la situazione è difficile, ma vi sono anche pieghe giudiziarie di rilievo. Le ha spiegate bene Lorenzo Alberghini del Comitato No People Mover.
Fra pochi giorni avremo modo di far sentire la nostra voce seguendo la manifestazione che questo Comitato ha deciso di fare lungo il percorso dei cantieri del People Mover. Ricordiamo che i cantieri si sono fatti aprire l’ultimo giorno disponibile prima della decadenza del progetto, cioè il 31 ottobre 2015 trovando i soldi iniziali solo all’ultimo momento. La denuncia, le successive indagini, ma soprattutto la sentenza di primo grado per turbativa d’asta, rischieranno però di essere annullate dalla prescrizione, già nell’autunno di quest’anno.
Al di là delle questioni giudiziali, avranno il loro corso, c’è da ricordare che fin dall’inizio degli anni Duemila si parlò di People Mover, ma i tempi si sono sempre allungati perché i partner privati non hanno trovato sufficienti garanzie nei conti gestionali del mezzo; non si mai presentata neppure come una tecnologia al top dell’innovazione. I cittadini hanno sempre messo in luce questi problemi gestionali, ma i decisori politici non hanno mai tenuto in considerazione nessun sensato progetto al di fuori del loro, che fra l’latro si è rivelato esser anche con insufficiente copertura finanziaria di tipo privato.
Rimaniamo però alle sole questioni logistiche e ci avvaliamo dell’aiuto della planimetria di Bonomi. L’aeroporto è già dotato di due stazioni ferroviarie (ben quattro sono le direttrici di traffico ferroviario che queste stazioni supportano.) alle quali si possono facilmente far confluire due terminal aeroportuali. Basta a questo punto congiungere questi ultimi con una navetta come succede in tantissimi altri aeroporti mondiali: le spese sarebbero minori e si avrebbe una maggior efficienza di ciò che già esiste ed anche il traffico all’interno dell’aeroporto sarebbe minore.
Nulla si riesce a far passare di sensato, neppure da parte di chi in Comune c’è stato cinque anni; infatti Federica Salsi ha cercato di avere risposte alle sue udienze conoscitive, ma non ha avuto mai soddisfazione: nulla è stato messo in agenda nelle commissioni comunali per questi temi.
La cosa è ancora più grave oggi, alla vigilia delle elezioni amministrative che vedono la nascita di una nuova città metropolitana, perché gli uffici provinciali deputati alla mobilità sono stati azzerati e sembra che tante conoscenze si stiano perdendo, come ha spiegato molto preoccupata Mariangiola Gallingani, funzionaria dell’ex provincia che da anni studia questi temi. Così sarà più facile poter decidere fuori dal contesto politico metropolitano, in modo trasparente e soprattutto partecipato: i quartieri saranno ancora di più alla mercé di queste scelte accentratrici, in cui la fa poi da padrone la legge che proviene dal Governo.
L’altro tema che si è discusso in questa proficua serata è stato l’utilizzazione della tangenziale: l’architetto Bonomi ha spiegato il progetto, vedi foto, che prevederebbe l’utilizzazione dinamica a tre corsie della tangenziale utilizzando la corsia d’emergenza, con piazzole e accessi di emergenza così da non dover usare altro terreno. Autostrada e tangenziale sarebbero confinate e si prevede di coprirle costruendo così il così detto “Ecotunnel a shed fotovoltaici con antincendio, aspirazione e lavaggio (per le polveri sottili che con l’umidità cadrebbero e sarebbero portate via come quando piove)”.
Con questo progetto anche il passante di mezzo, sbandierato con tanto fervore in questi ultimi giorni, al posto del passante Nord, non avrebbe più senso. L’effetto Nimby, decadrebbe. Il suolo soprattutto sarebbe salvo da ulteriore cementificazione e dall’apertura di nuove cave. Siamo rimasti stupiti a sapere che questo avveniristico, ma altamente sostenibile progetto, non abbia mai trovato alcun interesse dagli attuali decisori politici, cioè dalla maggioranza dei nostri governi locali.
Quindi, anche se avremmo voluto approfondire tantissimi altri temi legati alla mobilità in quartiere, siamo convinti che la serata sia stata solo un’anticipazione di ciò che dovremmo fare nei prossimi giorni e mesi; dobbiamo continuare a:
- 1) raccogliere informazioni dai soggetti competenti che da anni approfondiscono gli studi sul tema e studiare molto per essere all’altezza delle scelte decisionali migliori;
> 2)sensibilizzare il cittadino perché possa riappropriarsi delle conoscenze vere e non accontentarsi di notizie spesso falsate, perché magari parziali.
Coalizione Civica in città ed in quartiere farà questo lavoro.