Tiri a segno: lo dice una sentenza, non sono abilitati

5 Novembre 2015 /

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Tiro a segno
Tiro a segno
del circolo di Legambiente SettaSamoggiaReno
Da molti anni Legambiente si occupa di evidenziare le irregolarità che si compiono in numerosi poligoni di tiri sportivi sparsi nel territorio italiano, in particolare il Regionale Legambiente Emilia Romagna e Circolo Legambiente SettaSamoggiaReno hanno denunciato alle autorità irregolarità sia negli impianti sportivi di Vergato che di Bologna.
Dobbiamo dar atto che gli argani preposti – tribunale, comuni, forestale – che sono intervenuti efficacemente, ma sul tiro a segno di Bologna ci sono ancora resistenze. Quindi le nostre denunce erano e sono fondate, quindi segnaliamo le sottostanti ultime notizie importantissime, che modificano le procedure in atto, non solo per il tiro a segno del bolognese, ma di tutti i tiri a segno italiani.
Il Tar del Lazio ha recentemente emanato una SENTENZA in merito all’agibilità del tiro a segno di Roma, nella quale sottolinea che Uits, l’Unione Italiana tiro a segno, non ha alcuna legittimazione a certificare l’agibilità dei poligoni. Nella sentenza, infatti, si ribadisce che la competenza relativa all’accertamento dell’agibilità dei poligoni (anche di prima categoria) e relative prescrizioni, competono in via esclusiva al ministero della Difesa e al Genio militare.

La sentenza è importante in quanto per tutte le strutture attualmente in funzione su tutto il territorio nazionale, per le quali è stata l’Uits a certificare l’agibilità, si specifica che tutti gli atti compiuti in questo senso dall’Uits sono da considerarsi nulli (sentenza N. 16400/2014 REG.RIC. Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Prima Bis).
Inoltre lo scorso 28 Settembre 2015, lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano ha intimato all’Uits di interrompere l’attività negli stand di tiro di 1/a categoria. Lo Stato Maggiore dell’Esercito, tramite il Dipartimento delle Infrastrutture – Ufficio Studi e Normativa, in seguito alla sentenza del Tar del Lazio il 28 Settembre 2015 ha dichiarato ufficialmente l’Uits incompetente a rilasciare le Abilitazioni per gli stand di tiro di prima categoria, ha disposto che i comandi di zona (Nord, Centro e Sud) procedano nel più breve tempo possibile a verificare l’agibilità dei suddetti stand.
Per agevolare un’operazione che si prospetta lunga e complessa (specialmente nel caso in cui fossero ordinati adeguamenti), la Difesa ha chiesto all’Uits di comunicare alle sezioni tiro a segno nazionale, di sospendere immediatamente ogni attività di tiro negli stand di prima categoria che non abbiano l’abilitazione rilasciata dai mili Tari (cioè la maggioranza).
La sentenza del Tar del Lazio, è nata in seguito al rinvenimento di un’ogiva di un proiettile all’interno di un appartamento sito a circa 450 metri di distanza dal Poligono di Tiro, gestito dalla Sezione tiro a segno Nazionale di Roma. Ma numerosi sono gli incidenti, diciamo così, che si sono verificati da decine di anni nei Poligoni Italiani, con morti e feriti, la cronaca e le vicende giudiziarie sono piene.
Pertanto dopo questa sentenza e queste disposizioni degli organi dello Stato domandiamo ad Essi, se è vero che per domani, Domenica 18 ottobre ’15, l’organo Nazionale dell’Uits ha indetto un raduno di associati presso il Poligono di tiro a segno di Via Agucchi a Bologna, per esercitarsi, ed ha organizzato, come annunciato nel suo sito, anche una gara nazionale per il 7 e 8 novembre 2015, in un impianto inagibile.
“Come ambientalisti e difensori della legalità – dichiara Claudio Corticelli presidente di Legambiente Circolo SettaSamoggiaReno – proprio dopo l’approvazione delle norme nazionali in Parlamento sugli Eco Reati, chiediamo con forza agli organi di Controllo, di Indagine e di Giustizia, ai Sindaci di attivarsi per far rispettare la sentenza emessa dal Tar del Lazio, e le disposizioni Ministeriali e dallo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, che è il legittimo proprie Tario e responsabile delle strutture adibite ai tiri”.

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