Il vero delitto contro la cultura: ricondurre la qualità a quantità

16 Ottobre 2015 /

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di Maurizio Matteuzzi
Ateniese: “inoltre ci sono altri casi affini a questi in cui noi cadiamo in errore, e in errori che sono fratelli di questi”. Clinia: “Quali?”. Ateniese: “La natura delle relazioni reciproche fra grandezze commensurabili ed incommensurabili. E queste cose vanno analizzate e studiate con attenzione, se non si vuole essere persone di scarso valore” (Platone, “Leggi”).
Come i matematici ben sanno, non tutti gli spazi sono metrici. In uno spazio topologico non si dà una metrica. Come si dice quando si fa didattica, è come se il mondo fosse fatto di gomma. Non vale la diseguaglianza triangolare, non prende senso il concetto di “distanza”. E tuttavia quante fondamentali invarianze si hanno ugualmente. Ciò che è interno è interno e non esterno anche se lo dilati, e lo stesso si può dire della dicotomia aperto-chiuso.
Per certe discipline, è facile convincersi che l’introduzione di una metrica sarebbe assurda. Si prenda la letteratura, ad esempio. Qual è il numero che esprime la distanza tra Leopardi e Foscolo? Di quale misura Alfieri supera Aleardi? Qui è facile capire che solleviamo il velo sul teatro dell’assurdo. Lo stesso in filosofia. Ha misura maggiore un Wolff che ci ha lasciato svariate migliaia di pagine, o un Cartesio, la cui opera omnia sta in un solo volume, ancorché abbia cambiato completamente il corso di tutta la filosofia moderna? E che dire dello scandalo di Socrate, che, udite udite, non ci ha lasciato neppure una riga? Vogliamo considerarlo irrilevante, per la filosofia, e non dargli una ASN, neanche per la seconda fascia?
È facile convincersi di questa realtà per i così detti settori non bibliometrici. Dimostrare la tesi in epigrafe è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Ma un ragionamento assai semplice mostra come in definitiva, appena si approfondisce l’argomento, la situazione delle “scienze dure” non è poi molto diversa. È meglio pubblicare tre teoremi del tutto insignificanti, o un solo teorema, che sconvolge il sapere matematico?

Ecco il più grande dei delitti contro la vera cultura: la pretesa di ricondurre la qualità a quantità. Meglio un etto di ambrosia che un chilo di sterco; o no?

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