No al Matrix, produrrà nel Ravennate mattoni dalle scorie trattate, è pericoloso

1 Ottobre 2015 /

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Mo Matrix
Mo Matrix
di Piergiovanni Alleva, consigliere regione L’Altra Emilia Romagna
Grave la scelta della maggioranza Pd in consiglio regionale di bocciare l’emendamento presentato da me e dal consigliere Bertani dei 5 Stelle che chiedeva di vietare l’uso dei residui di lavorazione delle scorie trattate dall’azienda Matrix di Conselice, in provincia di Ravenna, per produrre laterizi.
Ritengo pericoloso infatti ipotizzare l’utilizzo di questo genere di sostanze in prodotti per l’edilizia visto che numerosi studi scientifici hanno accertato che si tratta di scorie che contengono una percentuale di metalli pesanti, alcuni dei quali riconosciuti cancerogeni. Non a caso, alcuni Paesi europei hanno rivisto in senso restrittivo la legislazione sul riuso di queste scorie. Condivido inoltre le preoccupazioni dei residenti di Conselice che chiedono chiarezza e trasparenza nella gestione di un impianto che ha l’autorizzazione a trattare 250.000 tonnellate annue di rifiuti, di cui 62.500 pericolose, secondo quanto riportato nella delibera della giunta regionale.
Preoccupa non solo l’inquinamento provocato dall’incessante passaggio di camion, ma anche il fatto che questi camion non sono chiusi ermeticamente e quindi le polveri sottili e sottilissime trasportate possono facilmente fuoriuscire nell’ambiente circostante. La zona in cui sorge lo stabilimento è circondata inoltre da aziende agricole e da aree naturalistiche di pregio.

Con la risoluzione sollecitata dal comitato No Matrix da me depositata in consiglio regionale ormai a marzo scorso e non ancora discussa, chiedevo alla Regione di rivedere la VIA favorevole al progetto e di intervenire impedendo l’apertura del nuovo stabilimento. Nel frattempo le autorizzazioni sono state concesse e gli impianti sono stati attivati ignorando del tutto le istanze del territorio. Il partito democratico ha quindi dimostrato ancora una volta di ritenere l’opinione dei cittadini che amministra un ammennicolo inutile da utilizzare al massimo quando tutto è già deciso per farsi pubblicità.

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