Foto di Silvia R. Lolli
a cura dell’Area tematica scuola di Azione civile
Azione Civile, il movimento politico fondato da Antonio Ingroia partecipa all’Assemblea Nazionale degli Stati Generali della Scuola e aderisce alla mobilitazione contro la Legge 107/2015 poiché ritiene di primaria importanza la possibilità di fare rete per una buona politica. Fare rete per costruire un fronte democratico alternativo, aperto ed inclusivo delle varie esperienze, orizzontale e solidale è nel nostro spirito e nelle finalità del suo statuto.
Il collante di questa rete, la piattaforma comune sulla quale confluire è la difesa della Costituzione repubblicana, ultimo baluardo rimasto tra l’esistenza dei diritti fondamentali dell’uomo e la loro soppressione, tra il principio della prevalenza del bene pubblico e lo strapotere degli interessi privati.
L’Area Scuola del movimento esprime profonda preoccupazione per la deriva antidemocratica verso la quale il pessimo testo, che il Presidente del Consiglio ha chiamato la buona scuola con ineffabile cinismo, spinge la scuola pubblica. Di tale provvedimento respingiamo persino la definizione di “riforma”.
Il provvedimento legislativo si fa beffe della Costituzione persino nel modo in cui è stato stilato. La formulazione di un unico articolo, suddiviso in 212 commi e infinite sotto articolazioni costituisce l’escamotage che il governo ha usato per imporne l’approvazione. Inoltre la legge è oggetto di molte deleghe (si rimanda cioè la definizione di numerosi e fondamentali campi a decreti successivi). Questo significa che la scuola del futuro verrà ridisegnata dal governo (cioè dal partito di maggioranza) e non sarà sottoposta alla discussione parlamentare: questo è un aspetto che deve destare allarme in tutta la società civile.
La legge 107/2015 deroga il Contratto Nazionale del Lavoro: i principi contenuti in questo testo prevalgono e prevarranno sulla contrattazione nazionale del lavoro e sottopone anche i lavoratori della scuola alla soppressione dei diritti acquisiti. È un provvedimento incostituzionale in quanto viole la nostra Costituzione nell’art. 2, nell’art. 3, nell’art. 33, nell’art. 34, nell’art. 41, nell’art. 97.
Inoltre legittima un comportamento sleale fra Istituti e Organismi dello Stato. Infatti il governo e il Parlamento hanno messo in atto azioni concorrenziali rispetto al superiore interesse pubblico, finanziando le scuole private, direttamente con altre leggi e indirettamente con la 107 (nella forma delle esenzioni fiscali, il cosiddetto ‘bonus’ per chi iscrive i figli alle paritarie) e sottraendo fondi alla scuola pubblica.
Azione Civile sta attuando dalla prima ora tutta una serie di attività a contrasto della deriva antidemocratica che tale legge impone allo Stato, e realizzando, attraverso l’impegno dei suoi attivisti, campagne di informazione a contrasto della disinformazione voluta dal governo e dalla maggior parte dei mezzi di informazione su tale legge incostituzionale e liberticida e sulla dignità professionale degli insegnanti.
Il movimento ha preso una posizione di forte critica, una posizione ufficiale contro la mistificazione strumentale della cosiddetta ‘teoria del gender’, contro la falsificazione ideologica costruita ad arte da ‘menti raffinatissime’ legate ai gruppi ultraconservatori cattolici per spaventare i genitori e convogliare l’iscrizione degli alunni verso le scuole private che sono per la stragrande maggioranza religiose. Questa ‘crociata’ sostenuta dalle gerarchie ecclesiastiche (persino dal Papa) è estremamente preoccupante in quanto profila una possibile confessionalizzazione della istruzione ai danni del pensiero laico.
Perciò il movimento di Antonio Ingroia si unisce al fronte referendario e si offre al fianco delle altre forze per la costruzione di un fronte di resistenza democratica contro la legge sulla scuola del governo Renzi e, in generale, contro le politiche neoliberiste delgi ulitmi anni.