di Noemi Pulvirenti
Sarà proiettato domani, venerdì 8 maggio alle ore 18 presso la Sala Mastroianni del Cinema Lumière, il film d’animazione Burqa di Marco Pavone in anteprima nazionale al Future Film Festival, che tra toni thriller e grotteschi racconta la vita di Alan Burlesque detto anche “Il Capitano”, un capo di governo dal potere apparentemente illimitato. Ogni riferimento non è puramente casuale, ma rimanda alle vicende e alla storia politica italiana degli ultimi vent’anni.
Marco Pavone inizia la sua carriera come disegnatore umoristico per Il Mattino di Napoli e per la Rizzoli. A partire dal 1997, dopo aver ottenuto il diploma all’accademia Disney, disegna storie e fumetti per Topolino. Dal 2002 comincia a dirigere videoclip per musicisti del calibro di Daniele Silvestri, Luca Carboni, Caparezza, Subsonica, Tiromancino e tanti altri.
Di cosa parla esattamente il lungometraggio?
Tutto ruota intorno ad Alan Burlesque, un milionario edonista prestato alla politica, ex capitano di navi da crociera. Intorno a lui amici e nemici, tra i quali un giornalista d’assalto è un gruppo eversivo. Ma la sua vera antagonista è una donna in burqa nero, dotata di poteri sovrannaturali, che ricorda vagamente la morte, ma che in realtà è più propriamente la vita. Ma questo concerne il finale, quindi niente spoiler!
Cosa ha in comune Burqa con i tuoi precedenti lungometraggi d’animazione, Zero Zero (2009) e Extra (2013)?
In tutti e tre i film i protagonisti devono affrontare il faticoso percorso per conoscere la propria identità, il proprio destino. Per questo i tre film sono riuniti sotto il titolo “trilogia dell’identità”.
Come è stato accolto il film all’anteprima mondiale a marzo all’Holland Animation Film Festival?
Queste sono le belle parole usate dal festival per presentare il film: “Un dramma shakespeariano, dove commedia psicologica e satira politica si incontrano in un thriller straordinario.
Credi che il cinema d’animazione in Italia troverà una distribuzione più ampia?
Al di là di generi e tecniche specifiche, sono convinto che i film di qualità trovano sempre una loro distribuzione, anche se non di massa.
Il pubblico di oggi poi è cresciuto con i cartoni animati ed ha dimestichezza con questa tecnica che non è più solo destinata ad un pubblico di bambini.
Quali gravi conseguenze secondo te ha lasciato questo ventennio di politica?
Alla fine, quello che voglio dire nel film è che la politica è sempre solo una conseguenza delle trasformazioni sociali ed economiche. I veri responsabili del cosiddetto “berlusconismo” che trovo ancora dominante, siamo noi, noi società civile. Nel voto di scambio c’è qualcuno che compra ma non dimentichiamoci che c’è soprattutto qualcuno che vende.
Dopo l’anteprima al FFI il film sarà distribuito?
Il film sarà distribuito dopo il FFF in tutti i digital store (iTunes, amazon, etc.). Quindi… scaricate copiosi.