Sandra Bonsanti: "Altro che scuse: il ritorno di B. sarebbe un incubo"

4 Dicembre 2018 /

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Silvio Berlusconi - Foto di Andres Ubierna
di Silvia Truzzi
“Il guaio è che tutto comincia con Berlusconi!”: Sandra Bonsanti, giornalista, presidente emerito di Libertà e giustizia, non ha un momento di esitazione quando le domandiamo che pensa delle scuse che dovremmo fare all’ex Cavaliere. “Renzi è disperato, non ha più niente intorno perché lui stesso ha fatto terra bruciata. Ma non può pensare di pulirsi la coscienza dicendo che bisogna chiedere scusa: Berlusconi è il baco primario dentro la democrazia italiana. Berlusconi – di cui Craxi è stato il presupposto – ha corroso dall’interno la democrazia italiana”.
Lei scrisse una lettera a Renzi, quando era sindaco di Firenze, per la sua “fuitina” ad Arcore. Correva l’anno 2010.
E lui si prese ben due pagine dell’edizione fiorentina di Repubblica per rispondere! Andò a mangiare da Berlusconi, e di nascosto. Io volevo sapere da che parte stava. E lui rispose con quei toni un po’ veltroniani, sostenendo che non bisognava demonizzare l’avversario… Ma già il fatto che da sindaco avesse fatto il pellegrinaggio ad Arcore era uno strappo per me, e per molti, inaudito. Tra l’altro: furono costretti ad ammetterlo perché scoperti, altrimenti non l’avrebbe nemmeno detto.

Un pranzo-antipasto di Nazareno.
Sì, ai tempi c’era Verdini a fare da sensale. Ora mi sembra che abbia troppi guai per aiutare qualcuno. Ma Berlusconi è stato, e lo era già stato in quel momento, l’inizio di una corrosione di valori fondanti, sia da un punto di vista della legalità che del costume costituzionale. Che ora Renzi pensi di potersi rivolgere a lui, cioè alla radice di quello a cui stiamo assistendo ora, è incredibile. Viviamo una situazione pessima, ma che certo non si risolve con una riabilitazione di Berlusconi o peggio, rispolverando l’intesa del Nazareno. Vuol dire non aver capito nulla della deriva costituzionale che ha subito l’Italia. La prima riforma costituzionale – non dimentichiamolo – bocciata con il referendum del 2006 era del governo Berlusconi.
Cosa teme?
A me quel che accade nel Pd interessa fino a un certo punto. Ma vedo che sono in panne: non riescono a fare un congresso, non riescono a fare delle primarie. Questo appello fa supporre che se Renzi potesse, magari con l’ipotetico nuovo partito nato dai ‘comitati civici’, riallaccerebbe i rapporti con Berlusconi senza farsi troppi scrupoli. Temo una saldatura, più o meno alla luce del sole.
Renzi, a proposito delle leggi ad personam, ha tirato in ballo “Ruby nipote di Mubarack”. Pagina umiliante per il Parlamento che si prestò, ma le leggi ad personam furono ben altra cosa…
Sono stati anni in cui noi di Libertà e giustizia tenevamo il conto, giorno per giorno, degli scempi alla cultura della legalità. Non c’è niente, niente!, da recuperare di quel periodo. Se questo Paese ha una speranza di risorgere non è certo da quelle rovine. È un incubo, senza alcuna logica. È un’idea di Renzi, nutrita dalla sua grande arroganza. Basta vedere il modo in cui ha liquidato il lucido intervento su Repubblica di Gustavo Zagrebelsky: ‘Si è svegliato’, ha detto l’ex premier.
C’è un grosso problema, però, nell’area progressista se lo scrittore Sandro Veronesi ha detto a Circo Massimo: “Se mi chiedete di firmare per far tornare Berlusconi e il suo governo domani, io firmo col sangue. Era arrogante, con il conflitto di interessi, ma sapeva qualcosa del mondo. Sapeva che stava trasgredendo le etichette quando prendeva in giro la Merkel. Questi non sanno quello che fanno”.
Certo che c’è un problema. L’opposizione a Salvini bisogna che ci sia, e che sia solida. Non solo per il decreto Sicurezza. Vedremo che cosa farà il presidente Mattarella, ma a me fa molta paura la vicinanza della Lega con la destra di CasaPound: qualcosa di non detto nei progetti della Lega c’è. Attenzione: è tutta l’Europa che va verso il fascismo. La grande disperazione dell’area progressista è che non si riconosce nel M5S e in quell’idea di democrazia diretta. Questo non significa affatto che sia giusto riabilitare B: la sentenza sulla trattativa Stato-mafia ha messo nero su bianco come l’anti Stato volesse l’arrivo di Berlusconi e dei personaggi di cui si circondava. Mi preme aggiungere un’ultima cosa.
Prego.
Non dimentichiamoci che Berlusconi ha tenuto a battesimo gli attacchi alla stampa. Anche la Dc ci attaccava, anche Craxi, ma con Berlusconi sono diventati purghe. E pure con Renzi. Anche oggi c’è un inquietante atteggiamento d’intolleranza, con minacce di leggi che possono mettere a rischio la libertà d’informazione.
Questo articolo è stato pubblicato dal Fatto Quotidiano il 30 novembre 2018

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