Fornofilia e Filatelia: una firma contro la censura della satira

4 Aprile 2015 /

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Fornofilia e Filatelia
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della redazione di Fornofilia e Filatelia
Il numero di febbraio-marzo della Rivista Fornofilia e Filatelia, rivista dell’omonima associazione studentesca, è stato in larga parte dedicato ai recenti avvenimenti riguardanti Charlie Hebdo. In prima pagina, come al solito, una vignetta satirica. L’associazione ha ricevuto una lettera dal Prorettore agli Studenti Roberto Nicoletti che ci chiedeva di ritirare le copie diffuse e di diffidare dall’avere un comportamento simile in futuro.
Martedì 17 marzo è stata inserita fra gli ordini del giorno da affrontare in Senato Accademico una voce riguardante la suddetta vignetta. Da quanto abbiamo potuto apprendere alcuni rappresentanti studenteschi appartenenti all’associazione Student Office hanno mostrato una riproduzione della prima e dell’ultima pagina del nostro numero presentandola come un volantino. La vignetta è stata ritenuta offensiva e lesiva dell’immagine dell’Alma Mater e si è discusso della possibilità del decadimento della nostra associazione e della conseguente perdita dei finanziamenti di cui usufruiamo.
Non ricoprendo ruoli di rappresentanza siamo stati esclusi da qualsiasi confronto e aspettiamo la verbalizzazione della delibera del Senato Accademico. Abbiamo deciso di parlare con il Prorettore agli Studenti Roberto Nicoletti che ci ha illustrato quelle che secondo lui sono le due (possibili)strade che possiamo intraprendere: non sollevare alcuna questione, evitare di pubblicare contenuti simili e continuare il nostro percorso come associazione studentesca; oppure non accettare la censura subita dall’università e intraprendere una “battaglia” rincarando la dose con una vignetta altrettanto offesiva contattando anche la stampa, opzione che comporterà il decadimento come associazione universitaria e la conseguente restituzione dei finanziamenti.

Riteniamo di non poter accettare nessuna delle due opzioni: quella che abbiamo pubblicato è una vignetta satirica e non può essere giudicata allo stesso modo di una scritta su un muro. Per questo motivo non abbiamo interessi nell’iniziare una “battaglia” a colpi di vignette, ma vogliamo poterci sentire liberi di portare avanti i nostri progetti senza la minaccia economica del decadimento. Siamo consapevoli che la satira può offendere, ma siamo altrettanti sicuri che questa non sia una motivazione valida per imbavagliarla. Inoltre ci sembra a questo punto fondamentale porre l’accento sulla laicità dell’Università che è anche la nostra.
Accogliamo favorevolmente le critiche, ma non siamo disposti a privarci di uno spazio in cui scrivere e disegnare liberamente. Per questo abbiamo deciso di affermare pubblicamente la nostra volontà di non censurarci, anche a costo di perdere il sostegno economico dell’università, non con una semplice vignetta ma aprendo un dibattito pubblico su quanto avvenuto volto tanto alla componente universitaria quanto a quella cittadina sul ruolo delle istituzioni e sulla libertà personale, di opinione e di espressione.
Invitiamo chiunque voglia partecipare a tale riflessione ad unirsi alla nostra raccolta firme e a creare una rete in vista di un’iniziativa pubblica su queste tematiche.

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