I suoi studenti leggono 40 libri l'anno (scelti da loro): la prof più brava al mondo

18 Marzo 2015 /

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Nancie Atwell
Nancie Atwell
di IlLibraio.it
I suoi studenti leggono 40 libri l’anno. Anche per questo, è stata definita la professoressa più brava al mondo. La storia di Nancie Atwell è stata raccontata da Repubblica in occasione dell’assegnazione, a Dubai, del Global Teacher Prize, “il premio Nobel della Scuola” (riconoscimento voluto da un imprenditore sociale di origini indiane, Sunny Varkey, attraverso la fondazione che porta il suo nome): la professoressa, 63 anni, è molto nota per i suoi libri sulla didattica, e con il premio porta a casa un milione di dollari, a rate, per 10 anni (a patto di insegnare per almeno altri 5, però).
La Atwell ha spiegato con orgoglio: “Ho cambiato il modo di insegnare, ho fatto innovazione senza chiedere il permesso a nessuno”. Come scrive Repubblica, il suo metodo, consacrato da un centro per l’insegnamento e l’apprendimento che ha fondato nel 1990 a Edgecomb, nel Maine, si basa sui libri: “I miei ragazzi ne leggono almeno 40 l’anno. Li scelgono loro. Da una libreria che aggiorniamo continuamente con più di diecimila titoli. Sono loro a dirmi cosa vogliono leggere, di cosa vogliono scrivere e imparano a farlo”.
I soldi del premio saranno investiti nel suo centro: “Sto ancora imparando come trasformare la scuola, ogni scuola, in un luogo di felicità e saggezza”, ha raccontato Nancie Atwell. Il premio è nato solo un anno fa, e per questa edizione sono arrivate 5mila candidature da più di 100 paesi. Nella top 50 anche due italiani: Daniele Manni e Daniela Boscolo.

E a proposito dell’Italia, qui da noi nel frattempo continua la polemica sulla Riforma della “buona scuola” voluta dal governo (si discute a proposito del ruolo dei presidi e delle assunzioni dei docenti precari), mentre Papa Francesco, ricevendo gli insegnanti cattolici dell’Uciim, ha appena rilanciato il ruolo centrale della scuola. E non ha usato giri di parole: “Insegnare è un lavoro bellissimo, purtroppo malpagato”.
Questo articolo è stato pubblicato su IlLibraio.it il 16 marzo 2015

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