Bologna, lettera aperta al Partito democratico: c'è qualcosa oltre l'apparato?

7 Ottobre 2014 /

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Pd - Foto di Orsonisindacodi Marco Capponi
Cari compagni del Partito democratico, sono stato tentato di partecipare a qualche iniziativa della notte rossa. In diverse Case del Popolo, in una in particolare, ho trascorso gli anni più belli e turbolenti della mia vita come molti di voi. Poi, conoscendomi, mi sono reso conto che non sarei riuscito a tacere, a non polemizzare e magari anche litigare, cosa che non giova né alla politica né alla salute. Inoltre le cose mi sembrano piuttosto chiare e non credo certo che voi abbiate bisogno delle mie parole per vederle.
Tuttavia mi sento in dovere, per rispetto della vostra storia e della mia, dire alcune cose senza la pretesa di impartire lezioncine:

  • 1. È inutile lamentarsi del calo degli iscritti quando qualsiasi cosa, perfino l’organismo dirigente del partito, viene deciso da una moltitudine indistinta, gran parte della quale non ha mai partecipato a nessun confronto e si è formata una opinione attraverso stampa e tv. A cosa serve la tessera? Solo ad appiccicarsi l’etichetta “apparato”.
  • 2. Si è visto l’uso che Renzi fa dei voti, di tutti voti, da quelli dei qualunquisti di centrodestra (potrei fare dei nomi) ai vostri. Li usa come una clava contro chi, nel partito del quale è segretario, osa dissentire, contro i sindacati, contro lo stesso programma sulla base del quale i parlamentari del PD sono stati eletti.


Diversi sono i candidati del PD alle regionali che stimo, come stimavo diversi candidati alle europee, ma i voti che hanno raccolto e che raccoglieranno saranno intascati da un segretario che scrive a tutti gli iscritti per attaccare una componente del suo partito, che dice che gli imprenditori devono essere liberi di licenziare, che “Il consenso (anche il vostro) ce l’ho IO e non i sindacati”.
Non dategli il vostro consenso, lo ha già avuto per troppo tempo, ne sta facendo e ne farà un uso truffaldino. Mi si dirà che queste sono elezioni regionali e non politiche, ma anche le ultime non erano europee? E poi Bonaccini non è uno dei bracci destri di Renzi (dopo che ha vinto)? E cosa pensa della libertà di licenziare?
Un saluto e perdonate il disturbo.

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