del Museo Cervi
Qui il testo della petizione per la quale si può firmare fino al prossimo 25 luglio. Casa Cervi, oggi museo frequentato da decine di migliaia di cittadini, è il luogo di memoria legato alla storia della famiglia omonima, al sacrificio dei sette fratelli, e a tutta la storia della Resistenza fatta dalla parte dei contadini italiani. L’Istituto Cervi nasce il 24 aprile 1972 da quattro soci fondatori: Provincia di Reggio Emilia, Comune di Gattatico, ANPI nazionale e Alleanza Contadini (oggi CIA). Consegue lo status di ente morale con Decreto del Presidente della Repubblica il 18 luglio 1975.
Un sito unico nel suo genere: i piedi ben piantati nella terra reggiana, dove affondano le sue radici identitarie, ma i pensieri rivolti ad un confine più ampio. Forse la stessa visione che avevano i Cervi, quando ruotavano il loro mappamondo, diventato non a caso l’emblema di questa storia insieme al primo trattore.
Da allora l’ente intitolato a Papà Cervi ha fatto molta strada; luogo frequentato da generazioni di italiani di tutte le età, è anche un organismo fatto di territori: si associano al Cervi istituzioni, associazioni culturali e soprattutto enti locali. Grandi città (Roma, Milano, Firenze), provincie, regioni e soprattutto piccoli comuni dal Piemonte alla Sicilia. Ad oggi sono quasi 150 i soci ordinari dell’Istituto Cervi, compagni di strada raccolti negli oltre 40 anni di attività al servizio dei valori democratici, della storia del ‘900, dello studio delle campagne italiane.
Casa Cervi rimane l’essenza della missione culturale (e statutaria) dell’Istituto. È il fulcro di una ampia aggregazione popolare che si riconosce nell’eredità antifascista, come dimostrano le 15.000 persone degli ultimi 25 aprile, e le “pastasciutte antifasciste”, rievocazione partecipatissima della festa dei Cervi per la caduta di Mussolini il 25 luglio ’43. Ma anche un laboratorio di educazione storica e divulgazione civile riconosciuto dal Ministero per l’Istruzione. Con la nuova costruzione della Biblioteca-Archivio “Emilio Sereni”, edificata nel 2008, ha portato sul podere dei Cervi un grande patrimonio di saperi e documenti, punta avanzata sullo studio del paesaggio, le sfide del governo del territorio, la conservazione dell’identità rurale italiana.
Casa Cervi, già nel 2012, è stata dichiarata dal ministero per i Beni e le Attività culturali:
Sito di notevole interesse culturale e storico-artistico per la sua valenza storica ed architettonica, quale testimonianza esemplare dell’identità e della storia del Novecento, che a partire dal territorio reggiano, ha assunto un valore di patrimonio culturale conosciuto e condiviso nell’intera nazione.
In questo contesto nasce la proposta di legge per la dichiarazione di Casa Cervi quale Monumento Nazionale, rendendola a tutti gli effetti patrimonio simbolico e valoriale di tutti gli italiani. Molti parlamentari hanno già firmato questa proposta. Tutti i cittadini possono sostenere la dichiarazione di Casa Cervi a Monumento Nazionale.
Come? Partecipando e firmando la petizione in favore della legge, per chiederne il sostegno da parte di tutto il Parlamento Italiano.