Perché è importante spegnere i fascisti e chiudere le loro sedi

di Roberto Loddo /
18 Ottobre 2021 /

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Italian Labour unions CGIL, CISL and UIL hold an anti-fascist rally in Rome, Italy, 16 October 2021, a week after a demonstration against the so-called Green Pass degenerated into an assault on the CGIL trade union building, led by the neo-fascist Forza Nuova party. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Una settimana dopo l’assalto squadrista alla sede della Cgil da parte dei fascisti e delle frange più violente del movimento contro i vaccini e contro il green pass, la redazione del manifesto sardo ha il cuore e la testa a Roma, in Piazza San Giovanni, insieme alle 100 mila persone deche in queste ore animano la manifestazione antifascista unitaria indetta dalle sigle sindacali confederali con l’adesione di tutti i movimenti e i partiti della sinistra e del centro sinistra.

La mancata partecipazione del centro destra, motivata dal pericolo della trasformazione di una piazza di parte conferma l’assoluta assenza di una coscienza antifascista di una coalizione lontana dalla dimensione moderata e liberale dei partiti conservatori e delle destre europee e purtroppo più vicina al populismo intollerante e antidemocratico.

Dal palco Maurizio Landini ha dichiarato che “Le organizzazioni fasciste devono essere sciolte: si passi ora dalla solidarietà ad azioni concrete e lo Stato dimostri la sua forza democratica nel far rispettare leggi e applicare la Costituzione”. Il segretario generale della Cgil ha ragione, vanno sciolti i partiti fascisti e vanno chiuse le loro sedi, anche le sedi di quelle organizzazioni che hanno rinunciato da qualche anno alle competizioni elettorali come Casa Pound ma continuano a portare la loro violenza nelle strade.

Questi luoghi devono essere chiusi e sequestrati. Perché sono i luoghi in cui questi picchiatori programmano le loro azioni e agiscono indisturbati. Se è la prima volta dal 1922 che la sede nazionale della Cgil viene attaccata, non è certo la prima volta per le numerose organizzazioni sociali, culturali, i movimenti degli studenti che hanno avuto in questi anni aggressioni nelle strade e anche all’interno delle loro sedi. Penso all’aggressione fascista subita il 15 febbraio 2019 da parte delle ragazze e dei ragazzi dell’Unione degli Studenti della Sardegna durante la loro assemblea studentesca da un gruppo di fascisti appartenenti alla nota organizzazione Casapound. E poi penso al 21 settembre del 2018, a Bari, dove c’è stata una aggressione ancora più feroce con cinghie e spranghe da parte di militanti di CasaPound nei confronti di un gruppo di manifestanti antirazzisti.

Come ho già avuto occasione di scrivere numerose volte, i fascisti hanno paura di tante cose. Hanno paura di chi difende i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno paura dellǝ attivistǝ che ripudiano l’odio fascista e razzista e che vogliono trasformare la società. Hanno paura delle persone che vogliono costruire una alternativa di società superando il dominio del neoliberismo e del patriarcato.

I responsabili degli attacchi alla sede nazionale della Cgil e di tutti attacchi squadristi compiuti in Italia in questi anni devono essere puniti e devono essere allontanati dalla sfera politica pubblica insieme a tutti i mandanti politici delle aggressioni. Le sedi dei fasci non possono più rimanere aperte. Chiudiamole prima che sia troppo tardi.

Questo articolo è stato pubblicato da il manifesto sardo il 16 ottobre 2021

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