di Noemi Pulvirenti
“Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla”. La protagonista di questo romanzo però, non si sveglia a Saigon come Martin Sheen nel celebre film di Francis Ford Coppola, ma a Bologna. In una giungla di precariato, fatta di contratti precari e a tempo determinato, di code all’Inps, di domande che assillano costantemente la mia generazione. Perché noi figli del benessere, delle opportunità, dell’Italia da cartolina, ci ritroviamo dopo aver conseguito con fatica gli studi, in un limbo senza uscita?
Queste e molte altre riflessioni accompagnano il romanzo Apocalypse now reloaded; dalla “fenomenologia di San Vitale” alle descrizioni sociologiche delle regole della vita d’ufficio. Per poi farsi addolcire dall’incontro con un vero amore come Love, o rinvigorire dal muay thai e scappare in posti lontani come la Thailandia per poi tornare indietro. Il tutto condito da uno slang bolognese e linguaggio pubblicitario.
C’è molto di vero e di vissuto in questo romanzo. Nato nel 2006, dalla costante abitudine dell’autrice di appuntarsi ogni suo pensiero, il romanzo è un collage che prende forma nel 2009, anno in cui Alice rimane senza lavoro. E che le fornisce il tempo, la sofferenza e la forza per trovare, come l’ha definita lei, la sua centratura.
Il libro di Alice Biagi edito dalla Giraldi Editore è stato dedicato a Freak Antoni che, come ha scritto l’autrice, le ha insegnato ad essere free oltre che freak. Questo perché di lui ha sempre amato la sua ironia sottile ma amara, presente anche nel suo libro e che diventa lo strumento per trattare in modo divertente gli argomenti più tristi.