di Massimo Corsini
Bisogna chiedersi quanto quello che accade in provincia possa essere un indicatore dello stato di salute della politica bolognese. È un duro colpo quello ricevuto giovedì notte dal Pd di Galliera e in generale dal Pd bolognese. Tutti i componenti renziani del direttivo del partito locale si sono dimessi. Circa la metà dei suoi membri, e non “alcuni” come avrebbe sminuito il segretario del Pd di Galliera Rocco Bartolucci.
Probabilmente non si può dire si tratti di un colpo di scena: dopo la sconfitta del candidato renziano alle primarie, Maurizio Lodi, e la sua uscita dal partito si poteva intuire che la situazione sarebbe precipitata. Lodi aveva preso circa 600 preferenze contro l’attuale sindaco, Teresa Vergnana, ma anche dopo il voto interno gli attriti fra le due componenti del partito non si sono mai attenuati. Così giovedì notte si è arrivati al capolinea.
Escono dal direttivo Linda Montevecchi, Lara Gallini, Mario Guerra, Maria Loscalzo, Gianluca Salsini, Thomas Montori, Ilaria Geminiani, Donata Canuso, Maria Giovanna Napolitano e Zakaria Jardi. Le ragioni del gesto eclatante sono scritte nel comunicato diffuso immediatamente dopo la scissione: “Oltre alla totale assenza di dialogo interno, non abbiamo condiviso molte scelte strategiche importanti. Abbiamo fatto proposte, mai accolte, e siamo quindi arrivati alla decisione di uscire e creare un nostro movimento politico”.
Il nome della nuova creatura, frutto di queste dimissioni di massa, è “Adesso Galliera”, e si dice pronta a dialogare con chiunque voglia condividere i propositi di buona gestione del territorio di Galliera. E questo potrebbe essere un problemino non da poco quando a Maggio si voterà per il nuovo sindaco. Se, infatti, alle ultime primarie i votanti sono stati 1500, e circa 600 preferenze sono andate a Lodi, considerato che alle ultime amministrative la Lista Civica di Baccilieri Diego (concorrente dell’attuale sindaco Teresa Vergnana) ha preso circa 1200 voti, se le due forze dovessero per sbaglio dialogare un po’ troppo per la vecchia classe politico amministrativa si potrebbe mettere male.
Tra coloro che hanno deciso di uscire dal direttivo, ci sono persone come Lara Gallini e Mario Guerra che da trent’anni militano nel Pd. Spiega la Gallini nella sua lettera di dimissioni dalla Direzione Provinciale del Partito Democratico a Raffaele Donini: “Mai avrei pensato dopo 26 anni di attenta attività nel partito di arrivare a lasciarlo, ma negli ultimi anni, anche come assessore del sindaco Vergnana, ho vissuto una situazione locale che non mi permette più di rimanere all’interno”.
Le ragioni locali che hanno portato ai dissidi interni sono “L’uscita dalla società che gestisce la discarica, il mancato piano di rientro dei soldi anticipati al comune di Baricella, il mancato confronto sulle modalità del porta a porta e le grandi ambiguità tenute nella questione biomasse sono un breve elenco del tutto parziale” (è curioso come quasi tutte le questioni citate abbiano come denominatore comune Hera). Stando a quello che ribadisce anche lo stesso Lodi, il problema affonda le proprie radici nella totale mancanza di volontà da parte della fazione più “tradizionalista” del Pd locale a dialogare con la componente renziana. “Alle primarie ho ricevuto il 38,5% dei consensi. Se in una qualsiasi società di capitali avessi le stesse preferenze verrai ascoltato e tenuto in considerazione. Ma a Galliera questo non accade”.