ATC Sosta. "Siamo gli scarti di TPER": intervista a Daniela Valdiserra

17 Luglio 2012 /

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Futuro incerto per 128 accertatori della sosta dopo la fusione di Atc e Fer. Intervista a Daniela Valdiserra, responsabile Amministrazione del settore Sosta Atc, di Francesco Montori

Nel termine fusione, è implicito che le caratteristiche degli elementi in gioco si uniscano per dare vita a una nuova lega. Nel mondo aziendale, però, le regole sono differenti. Infatti, questo naturale processo non sta avvenendo per il settore Sosta di Atc, che è rimasto fuori dalla fusione dei rami trasporto Atc e Fer. I 128 lavoratori del settore stanno vivendo un periodo di incertezza, dove la posizione che ricoprono è messa in discussione. Il Comune ha annunciato di dare nuova forma alla clausola sociale, firmata in passato durante l’amministrazione Cofferati, a causa di un differente contesto normativo dalla prima stipula. Ci saranno cambiamenti, quindi, sul mantenimento inalienabile dei posti di lavoro e sull’inquadramento contrattuale, in caso di bando di gara per vendere a privati il settore. Il futuro è ancora più incerto. Quanto rischiano di perdere i 128 lavoratori? E cosa? «Ci sentiamo come una mandria sull’orlo di un burrone. E alle nostre spalle c’è un incendio». Ha detto al manifestobologna.it, Daniela Valdiserra, Responsabile dell’amministrazione del settore Sosta di Atc

Cosa non vi convince del verbale di accordo che vi hanno presentato ultimamente?

È farraginoso. Molti punti non sono chiari. La settimana prossima i sindacati dovrebbero firmarlo. Faccio un esempio su tutti: “L’amministrazione comunale, per quanto riguarda il passaggio dei lavoratori, s’impegna verso Srm (Società reti e mobilità) a far inserire nel bando di gara del servizio del piano sosta un punteggio aggiuntivo per quell’impresa che prometterà di far valere il contratto sociale (prima stesura del contratto, durante la giunta Cofferati nel 2009)”. Va bene. Ciò significa però che le imprese non sono costrette a fare questa promessa. Se comunque nessuno la farà, la gara verrà fatta lo stesso. E a quanto ammonterebbe questo punteggio aggiuntivo? Il 13 agosto dovranno presentare il progetto di gara all’Antitrust. C’è poco tempo per le correzioni e gli approfondimenti.

Ma avete capito perché solo il vostro settore non è stato aggiunto alla fusione che ha portato alla nascita dell’azienda Tper?

 

Non lo abbiamo capito. Nemmeno i sindacalisti con cui siamo in contatto. Nel 2011 le cose sono cambiate. La fusione non riguardava più tutta Atc, ma solo il ramo trasporti. Ci potrebbe essere una motivazione, ma mi sembra abbastanza debole. Dopo l’estate del 2010, la compilazione del bando di gara del trasporto pubblico locale è stato assegnata a Srm. Nel bando, però, si parlava solo del “trasporto pubblico” e non della “gestione della sosta”. Quindi, arrivati alla discussione nel 2011, quella mancanza può aver portato alla nostra esclusione durante il dibattimento.

A livello economico cosa garantisce la funzione del settore Sosta?

 

Ora, il nostro intero patrimonio è stato data a Tper, ma per ciò che riguarda la liquidità, noi siamo una gallina dalle uova d’oro. Atc non avrebbe problemi nel pagarci gli stipendi, ad esempio. Car sharing, contrassegni, parcheggi, parchimetri portano soldi. Il nostro problema non è certo legato a un problema di cassa. Ma perché dare a dei privati il nostro settore? Il comune di Bologna sta già perdendo molti soldi. Con le nuove direttive, nate dalla fusione, i nostri accertatori non possono più svolgere diverse funzioni, come ad esempio multare per l’occupazione illecita dei parcheggi per i disabili. Ciò significa, molti meno soldi per la città. In un periodo di vacche magre, anche nel trasporto pubblico, le attività del settore Sosta sarebbero servite eccome: lì dov’erano e come venivano svolte.

 

Avete chiesto anche l’opinione di un avvocato. Vi state muovendo, quindi, in diverse direzioni?

 

Con l’avvocato abbiamo discusso del verbale d’accordo. In generale, non tutti noi stiamo vivendo gli stessi problemi nello specifico, quindi non tutti noi abbiamo fatto la stessa causa. Io ho diversi compiti rispetto ad altri colleghi del settore, che potrebbero farmi incontrare problemi differenti. Ma non escludiamo affatto di portare avanti tutti assieme una causa comune.

Cosa vi aspettate di ottenere?

 

Per la mia situazione, nulla di buono. Immaginiamo che arrivi un’azienda che ci compri. Avrà già una struttura organizzativa con persone che fanno il mio stesso mestiere, ma conosciute da molto più tempo. Chi farà il Responsabile dell’amministrazione? E per i giovani? Magari manterranno il lavoro, ma con quale contratto? Ciò che mi lascia totalmente basita è che Atc ha sempre prodotto ricchezza sul territorio e che il comune di Bologna sta perdendo un mucchio di soldi e altri ne perderà per delle scelte del tutto irrazionali.

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