I Vigili del Fuoco danno parere negativo sulle centrali a biogas previste a Budrio, ma la Provincia non lo sa e il Comune di Budrio non glielo dice. La denuncia dei comitati. L’articolo di Massimo Corsini
Un altro capitolo nella storia tormentata delle centrali a biomassa di Mezzolara di Budrio, progettate a ridosso dell’oasi faunistica delle valli di Benni, e del loro iter autorizzativo.
La Provincia, organo deputato all’autorizzazione delle centrali, sarebbe infatti entrata in possesso solo da poco del parere preventivo, negativo, dei vigili del fuoco, essenziale per l’avviamento dei lavori. Il problema è che se non fosse stato per il comitato di cittadini “Mezzolara per l’Ambiente” e per la loro richiesta di accesso agli atti, il problema della sicurezza antincendio non sarebbe mai emerso.
E’ solo l’ultimo nodo problematico sollevato dal comitato dei cittadini di Mezzolara, dopo la scoperta che l’amministrazione stessa partecipa indirettamente all’operazione di attuazione delle centrali attraverso la Fondazione Benni (tramite una società patrimoniale che possiede un terzo della società attuatrice dell’opera). Elemento che si aggiunge alla polemica ambientalista, poiché le centrali verranno costruite a ridosso di un’oasi faunistica, e a quella agricola, relativa all’aumento degli affitti dei terreni.
Il comitato, facendo richiesta di accesso agli atti in Provincia si è accorto che mancavano i pareri preventivi dei vigili del fuoco. Secondo la ricostruzione del comitato, la Provincia in un primo momento avrebbe respinto la domanda di costruzione delle centrali perché mancavano i documenti relativi alla norma antincendio. In un secondo momento la parte attuatrice avrebbe ottenuto, su quattro centrali, tre pareri condizionati ed uno negativo ma senza inviarli a Palazzo Malvezzi. La proprietà aveva deciso nel frattempo di spostare il progetto e richiede nuovamente i pareri preventivi ai quali, in base al decreto Ministeriale del 24/11/1984, viene dato parere negativo su tutti gli impianti. Questi pareri oggi sono nelle mani del comitato “Mezzolara per l’ambiente” e della Provincia.
A questo punto, dopo la diffida inviata un paio di settimane fa, il comitato di cittadini si aspetterebbe un passo indietro sull’autorizzazione.
A gettare un’ombra sull’intero processo è però la circostanza per cui la Provincia, tra la prima e la seconda domanda del progetto, si è dotata di una norma interna che la esenta dal dover possedere i documenti dei permessi dei vigili del fuoco: è sufficiente che li abbia il comune o la parte attuatrice. Il punto è che se questi pareri sono negativi, a rigor di logica le centrali non si dovrebbero fare. Ma come fa a saperlo l’istituzione deputata ad autorizzare se ci sono dei pareri ostativi? Il sospetto del comitato è che chi tace acconsente.
Il primo cittadino di Budrio, Giulio Pierini, ha replica piccato: «Questo giochino di inventarsi trasmissioni di atti avvenuti o meno mi sembra una polemica sterile. Se non era stato trasmesso nulla significa che non rientrava negli obblighi del Comune. Il fatto che la Provincia poi non dovesse possedere i documenti dei vigili del fuoco mi sembra strano forse si tratta di un buco della norma. Ora tutto è in mano ai vigili del fuoco e, se non ci sarà parere positivo all’impianto, immagino che la Provincia non emetterà l’autorizzazione».
Secondo il comitato di Mezzolara ed altri comitati omologhi della Bassa, questa vicenda dimostra la decisione di molte amministrazioni locali di volar andare avanti comunque sul biogas. Anche quando buona parte della cittadinanza è contraria e al punto di mettere a repentaglio la poltrona di primo cittadino: Giulio Pierini, grazie a questa patata bollente, è stato eletto a Budrio per soli 250 voti e al ballottaggio. In qualche modo il gioco deve valere la candela.
Massimo Corsini