A Budrio la spunta per un soffio il candidato del centrosinistra. A Comacchio i cittadini scelgono Marco Fabbri del Movimento 5 stelle, umiliando il candidato del Pd Alessandro Pierotti con un sonoro 69,2%. Il centro-centro-centro-sinistra ha molto su cui riflettere.
Il nuovo sindaco di Budrio è Giulio Pierini.
Il piccolo feudo del Pd, dove per due mandati aveva governato Carlo Castelli, resiste. Con fatica, perché i “grillini” incassano un pesante 48,56%, ma resiste agguantando, dopo un testa a testa, il risultato finale di 51,44%.
A Budrio resiste anche il senso civico. Dal momento che, seppur in calo come nel resto d’Italia, l’affluenza si è attestata al 63,19%, perdendo “solo” sei punti percentuali.
Appena 34 anni e con un discreto bagaglio di esperienza alle spalle, il già assessore a bilancio, cultura e sport avrà dalla sua un’ampia coalizione, la stessa che lo ha sostenuto: Idv, Verdi, Sel e Federazione della Sinistra. E, dall’alto, la benedizione di Maurizio Cevenini, il consigliere regionale scomparso lo scorso 9 maggio e che lo aveva sponsorizzato proprio in piazza a Budrio durante una delle sue ultime uscite pubbliche.
Ma quella del giovane che iniziò la sua carriera politica prima come segretario di Sinistra Universitaria e poi di Sinistra Giovanile non è stata una vittoria facile, né tanto meno scontata. Quando mancavano ancora 7 delle 17 sezioni da scrutinare infattì il candidato vicino a Beppe Grillo Antonio Giacon impensieriva il suo 50,8% con un sonoro 49,1%.
A Comacchio, invece, non c’è stata partita. Alessandro Pierotti, candidato del centrosinistra, cede addirittura 6 punti percentuali rispetto al primo turno, fermandosi appena al 30%. Festa grande per Marco Fabbri, che porta il Movimento 5 stelle alla guida del comune lagunare. L’affluenza è rimasta quasi invariata rispetto al primo turno: non è stata la disaffezione degli elettori a premiare il “grillino”, ma la scelta consapevole. Dentro c’è l’insofferenza per il centrosinistra, il sostegno alle proposte del M5S e anche forse una parte di voto strategico di elettori di destra.
Vinta la sfida al fotofinish a Budrio, e persa senza appello quella di Comacchio, la sinistra tutta (e non solo a Parma dove il nuovo primo cittadino è l’ingegnere “grillino” Federico Pizzarotti) dovrà quindi farsi un bell’esame di coscienza. O quantomeno porsi una domanda da troppi anni nell’aria: che ne è stato della terra “rossa” per antonomasia?