La battaglia di Comacchio

17 Maggio 2012 /

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A Comacchio sfida tra il rinnovamento totale del Movimento 5 Stelle e la vecchia minestra riscaldata del Pd. Moltissimi gli indecisi. Il contributo dal Circolo di Comacchio.

Due anni fa il centrosinistra perse le amministrative al ballottaggio contro il centrodestra, una vittoria storica del centrodestra che affondò il PD lagunare costringendolo  ad un doloroso e difficile percorso di riflessione e rinnovamento. In questi 2 anni il termine forse più usato dal PD è stato “rinnovamento”, per recuperare fiducia e credibilità fra i cittadini. Nel frattempo  il centrodestra ha bruciato, nell’arco di solo un anno e mezzo, la grande opportunità ricevuta e Comacchio si trova a dover tornare alle urne per eleggere un nuovo sindaco.

Che è successo al Partito democratico? Dopo incontri infiniti, il PD di Comacchio ha buttato a mare il rinnovamento e proposto come candidato sindaco Alessandro Pierotti. Lo stesso Pierotti che durante l’ultima campagna elettorale si era contrapposto con una lista propria al PD, criticando aspramente, al limite del disprezzo, l’operato della giunta uscente. L’atteggiamento ambiguo assunto al ballottaggioha certamente favorito la vittoria del centrodestra.

Le elezioni del 6 e 7 maggio ’12 hanno affondato il centrodestra, che si è presentato senzala Lega Nord, e premiato con un bel 23% il Movimento 5 stelle. Il prossimo 20 e 21 maggio il centrosinistra dovrà vedersela con i “grillini”.

All’inizio di questa settimana Alessandro Pierotti ha già iniziato a presentare, sulla stampa locale, la sua squadra di potenziali assessori sperando di convincere gli indecisi perché, piaccia o no il Movimento 5 stelle fa paura. Gli ultimi giorni della campagna elettorale del centrosinistra puntano a sottolineare l’esperienza del candidato sindaco e dei potenziali assessori. Intanto giovedì pomeriggio, attorno al Duomo di Comacchio, c’erano molte persone (forse 2000) ad ascoltare Grillo ma anche il candidato sindaco M5S Marco Fabbri, che ha raccolto non pochi consensi.

La scelta adesso è nelle matite elettorali dei comacchiesi, e dipenderà dalla loro voglia di rischiare un rinnovamento totale ma non garantito oppure puntare sull’esperienza di chi ci è già stato ma che in non poche situazioni ha deluso i cittadini. Se non fosse stato così forse non si sarebbe arrivati a questo ballottaggio.

(Piccola Onda)

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