17 E 18 FEBBRAIO CONVEGNO A BOLOGNA
LA CRISI DEL MODELLO NEOLIBERISTA, TRA DISASTRI AMBIENTALI E CRITICITÀ ECONOMICO-SOCIALI: IL CASO DELL’EMILIA-ROMAGNA
Abbiamo deciso di promuovere questo convegno, un importante momento di riflessione collettiva, perché ci appare fondamentale produrre e consolidare un pensiero lungo e strutturato sulle dinamiche economiche, sociali e ambientali che riguardano, in primo luogo, la nostra regione. Non è più credibile continuare, come fa il presidente della Regione, a magnificare la bontà del “modello emiliano-romagnolo”, da prendere a riferimento anche per gli altri territori. Né è sufficiente – se mai lo è stato – evidenziare come questo modello produca impatti pesanti dal punto di vista ecologico e ambientale e sulla stessa salute della persone. La stessa connessione tra giustizia climatica e giustizia sociale rischia di diventare un approccio semplicistico e, alla fine, privo di una capacità effettiva di leggere (e contrastare) i processi in atto anche in Emilia-Romagna.
Pensiamo, invece, sia fondamentale mettere in chiaro come tutte le scelte di politica economica, sociale e ambientale siano strettamente connesse. Come esse si inquadrano dentro il pensiero unico e la pratica del neoliberismo, rispetto al quale il “modello emiliano-romagnolo” può prestare maggiore attenzione ad alcuni tratti di solidarietà ed inclusione sociale, ma che, tuttavia rimane inscritto in quel paradigma e ne è tutt’al più una variante. Neoliberismo che, peraltro, oggi attraversa una crisi strutturale, che non implica certamente un suo possibile ripensamento in termini positivi, ma che, senz’altro, fa sempre più fatica a riproporre la sua logica di crescita “infinita”, fondata su produttivismo ed estrattivismo, il primato del mercato e della finanza, la subordinazione ad essi delle questioni ambientali e della conversione ecologica, la privatizzazione dei beni comuni.
Questa riflessione di fondo, che vogliamo approfondire nello svolgimento del convegno, anche con apposite sessioni di lavoro, può diventare anche la leva e il terreno comune su cui costruire convergenze importanti, al di là di occasioni specifiche che rischiano di risultare fragili, per tutti i movimenti e le realtà sociali che sono convinte che occorre progettare un nuovo a alternativo modello produttivo, sociale e ambientale, anche nella nostra regione. E che non c’è molto tempo per farlo.
17 febbraio ore 9:30-13
Prima sessione
Produttivismo, estrattivismo, finanziarizzazione dell’economia. Un modello di sviluppo che non funziona più nel mondo e in Emilia-Romagna
Modera:
Viviana Manganaro, RECA, attivista ambientalista
Alfonso Gianni, direttore della rivista trimestrale Alternative per il Socialismo
Capitale globale e dimensioni regionali
Marco Bersani, Attac Italia
Finanziarizzazione dell’economia e del modello emiliano-romagnolo
Massimo Serafini ambientalista
Uno sguardo ecologista sulla crisi del modello emiliano-romagnolo
Pier Giorgio Ardeni professore economia politica dello sviluppo, Università Bologna
Più sviluppo, più consumo. Perché siamo alla fine della corsa (anche in Emilia-Romagna)
Marina Mannucci, attivista diritti umani e ambientali
Crisi climatica, donne, intersezionalità. Storie r-esistenti
Wu Ming 2
Il pugno d’asfalto nel guanto verde. Retorica e devastazione in Emilia-Romagna
17 febbraio ore 15-18:30
Seconda sessione
Clima, Ambiente naturale, Ambiente urbano, Aree interne. Dal disastro annunciato al cambio di paradigma
Modera:
Gabriele Bollini, RECA
Federico Grazzini, climatologo, ARPAE Emilia-Romagna
Il cambiamento climatico in Emilia-Romagna
Anna Gerometta, Cittadini per l’Aria
Qualità dell’aria ed effetti sulla salute
Luca Gullì e Margherita Romanelli, Diritti alla Città
Rigenerazione urbana: le soluzioni presenti generano i problemi futuri
Piero Cavalcoli e Gioacchino Piras, Osservatorio Urbano di Bologna
Consumo di suolo in Emilia-Romagna, con un occhio ai temi dell’energia e del clima
Bruna Gumiero, biologa, professoressa Alma Mater Bologna
I fiumi nella riprogettazione delle politiche ambientali
Giulio Conte, biologo, Ambiente Italia, IRIDRA
Il ciclo dell’acqua il governo del territorio
Anna Rizzo, antropologa
Aree interne: abbandono o rinaturalizzazione. Quale rapporto con le città
18 febbraio ore 9:30-13
Terza sessione
Beni comuni: Mobilità-infrastrutture, Energia, Acqua, Rifiuti, Economia contadina, Pace e democrazia. Verso un altro mondo possibile e necessario
Modera:
Pierpaolo Lanzarini, RECA, Campi Aperti
Linda Maggiori RECA, attivista e giornalista freelance
Autostrade o ferrovie? Le politiche della mobilità (in)sostenibile in Emilia-Romagna
Leonardo Setti RECA, docente Università Bologna
Per una vera e democratica conversione energetica, basata sulle energie rinnovabili
Corrado Oddi RECA, Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
Privatizzazione dei beni comuni ed espropriazione decisionale dei cittadini. Il caso dell’Acqua
Natale Belosi, RECA, Rete Rifiuti Zero
Uso insostenibile delle risorse e politiche dei rifiuti
Antonio Onorati, Associazione Rurale Italiana
Economia contadina, la transizione possibile
Sergio Bassoli, Rete Pace e Disarmo
Pace e democrazia, fondamenta di un nuovo modello produttivo, sociale e ambientale
INFO LOGISTICHE:
ARRIVARE:
La sala di quartiere del Comune di Bologna
è accessibile sia da via Ludovico Berti che da via dello Scalo
dalla stazione:
autobus 33 (10 minuti) o 35 (14 minuti)
a piedi lungo i viali occidentali (21 minuti)
in auto:
parcheggio nelle vie circostanti il complesso edilizio dove ha sede la sala
(a pagamento, app per la gestione della sosta: mycicero.it)
PRANZO:
BIO, kmzero, vegan-friendly organizzato da Campi Aperti
prezzo popolare
info e prenotazioni entro il 10 febbraio: convegno17e18febbraio@gmail.com
ACCESSIBILITÀ:
Piano terra, no barriere architettoniche
Animali benvenuti